In India, Afghanistan, Pakistan… così come nei Paesi dell’Occidente, scrive El Paìs , si moltiplicano gli assassini di donne e ragazzine per mano dei compagni o della loro stessa famigliaper gelosia o ragioni d’onore. Un’orrenda, inarrestabile successione giornaliera. Per questo la bosniaca Marina Abramovic, compagna del magnate russo, pioniera in molte iniziative culturali e sociali, ha organizzato una mostra sulla violenza perpetrata contro le donne che si apre il l8 maggio presso la Fondazione Canal di Madrid e a cui hanno aderito 28 artisti che affiancano l’organizzatrice nella denuncia. Si tratta di artisti internazionalmente famosi, due uomini e 26 donne tra cui Louise Burgeois, Mona Hatoum, Patricia Evans, Luciana Fina, Maria Magdalena Campos-Pons, Yoko Ono… . La stessa Abranmovic presenta sull’argomento un video di 12 minuti,realizzato nel 2005, dal titolo “Epica, erotica, balcanica” . La mostra è itinerante e dopo Madrid andrà a Oslo, Chicago, Tijuana, Joannesburg e New York. La sala della Fondazione per l’occasione ha cambiato colore: il rosa della femminilità é stato mescolato al rosso della violenza creando sfumature tragiche e impressionanti. Secondo Amnesty International nel solo 1999 sono state uccise nel mondo 1600 donne, i processi sono stati 60 di cui solo 2 finiti con una condanna.
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