Fondazione Marisa Bellisario

UNA DONNA ALLA GUIDA DELLA REPUBBLICA CENTRAFRICANA

Il sindaco di Bangui, Catherine Samba-Panza, è stata eletta dal Parlamento presidente di transizione della Repubblica Centrafricana con 75 voti contro i 53 del rivale Desiré Kolingba. È la prima volta che una donna diventa capo dello stato in un Paese da mesi teatro di una sanguinosa guerra civile che ha causato quasi 2.000 morti e decine di migliaia di sfollati, e sta riducendo alla fame centinaia di donne e bambini.
La neo-presidente, 59 anni, nota come persona decisa e profonda conoscitrice delle complesse politiche locali, ha immediatamente rivolto un appello sia alla maggiore organizzazione combattente di musulmani (gli ex ribelli Seleka) sia alle milizie cristiane: un appello “vibrante”, ha detto, e la richiesta a tutti di deporre subito le armi. Poco dopo l’elezione, le strade di Bangui si sono riempite di gente festante che cantava e ballava. Sette i candidati che Samba Panza è riuscita a sconfiggere al ballottaggio dopo essere arrivata in testa al primo turno: ha ottenuto 75 voti davanti a Desirè Kolingba, figlio di un ex capo di stato. Poi l’applauso e l’inno nazionale cantato dai parlamentari.
Catherine Samba Panza succede a Michel Djotodia, costretto a dimettersi lo scorso 10 gennaio dopo mesi di violenze e massacri indiscriminati seguiti al colpo di stato con il quale, nel marzo 2013, i suoi guerriglieri islamici avevano rovesciato il presidente Francois Bozize’. E il primo discorso della neo capo di stato è stato rivolto a tutti i suoi “figli”, “miliziani cristiani e combattenti musulmani” senza alcuna distinzione. “Deponete le armi” ha detto, assicurando che lei sarà “la presidente di tutti i centrafricani senza esclusione … Priorità delle priorità è far cessare la sofferenza della popolazione, ristabilire la sicurezza e l’autorità dello stato su tutto il territorio”.
Le prime congratulazioni a Catherine Samba Panza sono arrivate dal presidente francese Francois Hollande, di cui la Repubblica Centrafricana è una ex colonia, e che nel Paese ha inviato centinaia di soldati nel tentativo di porre fine a stragi sempre più efferate, violenze, uccisioni, saccheggi. Un obiettivo raggiunto solo da poco, e solo nella capitale, mentre in tutte le aree rurali l’anarchia di bande armate continua a farla da padrone. Soddisfatti anche le Nazioni Unite e l’Unione Europea.
Nel frattempo, i ministri degli Esteri dei Ventotto hanno raggiunto un accordo politico “sulla prospettiva di un’operazione militare” congiunta per “la stabilizzazione della Repubblica Centrafricana”, nell’ambito della Politica comune per la sicurezza e la difesa. Si prevede che la forza europea che affiancherà’ le truppe centrafricane e quelle francesi gia’ sul terreno sia formata da un numero di soldati compreso fra i 400 e i mille. Contribuirà’ a garantire la sicurezza nella regione della capitale Bangui ed entro sei mesi sarà avvicendata dalle truppe dell’Unione africana. Come si legge nelle conclusioni approvate dal Consiglio Ue, verranno ora preparate “le misure necessarie per la rapida realizzazione di questa operazione, subordinata a una nuova decisione del Consiglio”.
Nelle stesse ore a Bruxelles la Conferenza dei donatori per la Repubblica centrafricana ha raccolto aiuti per 365 milioni di euro per far fronte a un’emergenza umanitaria con quasi un milione di sfollati, pari al 20% della popolazione. Il contributo, come riferisce un comunicato della Commissione europea, è stato annunciato oggi. All’incontro, organizzato dalla Commissione europea e dall’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (Ocha), hanno preso parte i rappresentanti dei paesi membri dell’Ue e altri donatori internazionali, tra cui gli Stati Uniti, la Banca mondiale e la Banca africana di sviluppo.
MA

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