Si è conclusa ieri alle 23:30 ora italiana, la votazione dell’Assemblea costituente che ha approvato in via definitiva la bozza della nuova Costituzione della Tunisia. Il testo è stato votato da una maggioranza di 200 deputati con 12 contrari e quattro astenuti. Si tratta della seconda Costituzione della Tunisia moderna dopo quella approvata nel 1959. Il documento è uno dei più progressisti del mondo arabo, prevedendo libertà di religione e parità di diritti tra uomini e donne.
“Questa Costituzione, pur non essendo perfetta, è di consenso. Oggi abbiamo avuto un nuovo appuntamento con la storia, per costruire una democrazia fondata su diritti e uguaglianza”, ha commentato dopo il voto lo speaker dell’Assemblea, Mustapha Ben Jaafar, mentre il Presidente Marzouki, il primo a firmare il testo adottato ieri a oltre tre anni dall’inizio della rivolta che ha portato alla destituzione di Ben Ali, ha stretto forte il documento facendo segno di vittoria sotto le note dell’inno nazionale. L’adozione della nuova Costituzione in Tunisia “rappresenta un progresso importante nella transizione democratica: il Paese è riuscito a “reagire positivamente alle sfide politiche interne e a prendere l’iniziativa di realizzare un dialogo nazionale adatto alle proprie realtà”, ha affermato l’Alto rappresentante per la politica estera dell’Unione europea, Catherine Ashton.
Tra le novità più importanti della nuova Costituzione tunisina c’è indubbiamente la parità uomo-donna. L’articolo 20 afferma l’eguaglianza di diritti e doveri dei due sessi, mentre l’articolo 45 impone che il governo non solo protegga i diritti delle donne ma garantisca le pari opportunità anche all’interno dei consigli elettivi.
Le donne di Tunisi festeggiano, e con loro tutte le attiviste dell’area mediorientale che hanno fatto la rivoluzione contro i tiranni insieme agli uomini, ma che per ora non vedono all’orizzonte un briciolo di libertà. Eppure, Lilia Zaouali, antropologa, storica e scrittrice tunisina, mette in guardia: “Dobbiamo essere molto attente e continuare a lottare. Le donne lottano sempre, ovunque, anche nei Paesi dove esistono dei diritti. Le donne sono destinate a lottare sempre. E’ così in tutto il mondo”. Ma è anche vero che adesso per le donne di Tunisi la lotta è da oggi un po’ più dolce e una prima battaglia è stata certamente vinta.
L’approvazione storica della nuova Costituzione è avvenuta a poche ore dalla presentazione del nuovo governo del premier, Mehdi Jomaa, frutto del dialogo nazionale tra i partiti di maggioranza e di opposizione. La sorpresa è stata la riconferma di Lotfi Ben Jeddou come ministro dell’Interno, espressione del partito islamico di Ennahda. Il ministro della Difesa è Ghazi Jeribi, agli Esteri invece è stato scelto Mongi Hamdi, mentre alla Giustizia è stato scelto Hafedh Ben Salah e all’Economia Hakim Ben Hammouda. Nel nuovo esecutivo e in dicasteri tutt’altro che marginali, anche tre donne con alti profili: poche considerando un governo di 21 membri ma un primo passo.
Ministro del Commercio e dell’Artigianato è Najla Harrouch, classe ’63, laureatesi in Ingegneria al Politecnico di Parigi, ha iniziato a lavorare presso la Banca Bnp Paribas di Parigi per poi passare nell’89 alla sezione investimenti della Banca tunisino-araba internazionale. Dal ‘90 al ‘94 ha guidato alcune società d’investimenti per poi diventare responsabile del dipartimento bilancio della Banca tunisino-araba internazionale dove attualmente lavora come dirigente. A capo del Ministero del Turismo sarà Amel Karboul, 41 anni ad aprile, nota per essere da un anno l’ambasciatrice della Fondazione “Bmw Stiftung Herbert Quandt” con sedi a Berlino e Londra. LA neoministra ha studiato in Germania, dove è diventata ingegnere, e ha poi conseguito un dottorato negli Stati Uniti. Dal 2007 è stata Presidente della compagnia “Change, Leadership & Partners” di Tunisi con sedi a Colonia e Londra e in questi anni ha lavorato presso diverse compagnie internazionali. Al Ministero dello Sport, delle donne, dell’Infanzia e degli Anziani
Saber Bouatay, 53 anni, laureata in Giurisprudenza e con un dottorato, docente presso la Facoltà di Legge dell’Università di Tunisi e dal 2013 Vicepreside della Facoltà di Scienze Giuridiche, politiche e sociali, è nota per essere un’attivista nel campo dei diritti delle donne e in ambito legale ed è Presidente dell’Associazione tunisina delle scienze amministrative e vice presidente dell’associazione tunisina di costituzionalisti.
L’Assemblea Costituente tunisina ha annunciato che il voto di fiducia del nuovo governo tecnico guidato dal premier Mehdi Jomaa si terrà martedì.
MA
7 commenti su “TUNISIA: NUOVA COSTITUZIONE E UN GOVERNO CON TRE DONNE”
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