Fondazione Marisa Bellisario

RICETTE CONTRO LA CRISI

di Valeria Ferrero & Valeria Gangemi

La conferenza stampa di giovedì ha fermamente chiarito che il Consiglio della Bce è deciso a fare ricorso a strumenti non convenzionali per gestire e risolvere i rischi di un periodo troppo lungo di bassa inflazione.
Con riferimento agli attuali tassi di cambio analizzati con preoccupazione per la stabilità dei prezzi, potremo aspettarci un prossimo taglio dei tassi. E per quanto riguarda un meccanismo di trasmissione di politica monetaria che continua a non funzionare come dovrebbe, probabilmente faranno nuovamente ricorso all’acquisto di titoli.
Continuando a parlare di bassa inflazione, con diffusi timori di deflazione, e passando dalla Bce alla politica, un’alternativa a interventi non convenzionali dimora nella possibilità di finanziamento a tassi bassissimi per sostenere gli investimenti in infrastrutture e, perché no, in educazione. Nel 2013, Germania, Spagna e il nostro paese, hanno destinato circa l’1,5% del PIL in infrastrutture. La Francia il 3%. Investimenti nell’intorno del 4% in molti Paesi europei costituiscono il sostegno al sistema educativo.
Sappiamo bene del limite al deficit del 3% ma, in assenza di forti investimenti, l’Europa si dovrà rassegnare ad abdicare agli obiettivi di crescente competitività. Basterebbe escludere gli investimenti pubblici dal calcolo del deficit e applicare un serio piano di riduzione della spesa corrente; se tutto ciò fosse coordinato tra le varie anime che convivono nel sistema economico europeo potremmo puntare ad un futuro migliore.
Tutto questo ovviamente nell’ipotesi di credere nella serietà e nella capacità dei governi a destinare correttamente i capitali destinati agli investimenti.
E quando veniamo in Italia qualche dubbio può sorgere. Le recenti notizie sull’Expo ci ributtano in un brutto passato che rinasce, si rinnova e nel quale una costante sembra essere un numero comunque troppo limitato di donne nelle stanze dei bottoni. Si dovrebbe dare spazio a donne dal nome poco noto ma con un ricco bagaglio di esperienze per superare inossidabili meccanismi di cooptazione. Certo non possiamo trovare certezza in analisi empiriche e, per i più scettici, le cose non potranno migliorare solo per il fatto di ascoltare voci diverse ma ormai crescita e innovazione sociale non si possono arrestare. Prima sarà, prima miglioreremo.
Per la cronaca, in Svezia, dove da anni è assicurata la giusta rappresentanza delle donne alla vita politica, la spesa per l’educazione dei giovani raggiunge il 7% del PIL.
L’attuale governo centra la sua azione sulla scuola, lascia ben sperare.

5 commenti su “RICETTE CONTRO LA CRISI”

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