Fondazione Marisa Bellisario

IL “FEMMINICIDIO” MOBILITA 2 MINISTRE

Di Ornella Del Guasto

La sera del 14 maggio Christiane Toubirat ministra dei Diritti Umani e Najat Vallaud-Belkacem ministra della Giustizia, si alterneranno con l’attrice Claudia Cardinale al Grand Auditorium della Biblioteca Nazionale di Parigi nella lettura di un testo scritto da Serena Dandini in uno spettacolo dedicato al tema del “femminicidio” che sta facendo il giro d’Europa. Presenti tutte le associazioni femministe che pretendono il riconoscimento penale del crimine. Anni fa è stata l’America Latina ad aprire la strada. Dopo il gran numero di donne assassinate a Chudad Juarez, il Messico è stato il primo paese a parlare di femminicidio, seguito subito da Cile, Colombia, El Salvador e Guatemala. E la Francia? si chiede Le Figaro. Mentre la nozione di parricidio, di infanticidio e perfino di neonatalicidio sono riconosciuti dal codice penale, il femminicidio non lo è. Eppure nel 2013 sono state assassinate dai compagni 121 donne, 27 in meno del 2012 e nel 2011 erano state 122. I movimenti femministi esigono che non si debba più parlare semplicemente di omicidio perché il termine nasconde il rapporto ineguale dei sessi e che invece debba essere previsto nel codice penale francese il crimine di femminicidio. Molti penalisti però sono contrari: dobbiamo “sacralizzare” la donna a parte nell’umanità o considerarla eguale all’uomo? Riteniamo migliore la seconda ipotesi.

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