Fondazione Marisa Bellisario

QUOTE ANCHE PER LA LETTERATURA?

È nato da un’idea di una donna, Maria Bellonci, animatrice di un celebre salotto letterario. Eppure, nelle sue quasi 60 edizioni, lo Strega, il Premio più famoso d’Italia, è stato vinto da appena dieci donne – l’ultima delle quali, Melania Mazzucco, nel 2003. Ben 11 anni di “astinenza”, un record visto che dalla sua prima vincitrice, Elsa Morante nel 1957, passarono “appena” 10 anni. ” dieci anni). Stessa solfa per un altro riconoscimento illustre, il Premio Bancarella, che da ’53 ha annoverato solo otto vincitrici donne. In dieci, invece, hanno vinto il Campiello, consegnato per la prima volta nel 1963. Dieci donne in 51 edizioni: ed è il risultato migliore.
È il sessismo furioso dei premi letterari ma, per una volta, non abbiamo l’esclusiva. Qualche giorno fa, infatti, il New York Times ha fatto un po’ di conti su questo ennesimo squilibrio di genere, evidenziando per esempio come dal 2004 solo due donne abbiano vinto il francese Prix Goncourt, otto in appena più di un secolo di edizioni. Non sarà un caso che la giuria esclusivamente maschile del suddetto Premio, già nell’anno di nascita 1903, scatenò una rivolta, portando alla nascita Prix Femina, che negli anni manco a dirlo, è stato molto più generoso con gli autori maschili di quanto non sia stato il Goncourt con quelli femminili. Un po’ meglio fanno l’americano National Book Award (nato nel ‘50 – quattro vincitrici e sette vincitori dal 2004 nella categoria fiction) e l’inglese Booker Prize, creato nel ‘69 e andato, negli ultimi undici anni, a cinque donne e sei uomini. E se il Pulitzer per la narrativa, conferito dal ‘18, conta 32 vincitrici, un solo albo d’oro vanta più scrittrici che scrittori: quello del German Book Prize (6 a 4). Che come la versione International del Booker Prize, però, è stato creato in tempi molto più recenti (2005).
Non stupisce, allora, che altrettanto sconfortante sia l’elenco dei Nobel per la letteratura: dal 1901, 13 donne contro 98 uomini. Prima vincitrice fu la svedese Selma Lagerlof, nel 1909, poi, nel 1926, Grazia Deledda: quindici anni in mezzo. Sempre meno dei 24 anni trascorsi tra il Nobel a Nelly Sachs (1966), e quello a Nadine Gordimer (1991). Davvero si può pensare che per interminabili 24 anni non si è affacciata alla letteratura nessuna scrittrice di talento? Eppure Gertrude Stein, Virginia Woolf, Flannery O’Connor, Anna Achmatova, Edna O’Brien non erano nomi proprio da buttare…
Forse che anche per i premi si debba iniziare a pensare alle quote per vedere riconosciuto il merito femminile?
MA

Scroll to Top