“Come al solito, anche per l`elezione del Presidente della Repubblica, le donne saranno in grande minoranza ma per la prima volta, grazie a una percentuale mai vista di deputate e senatrici, potranno fare la differenza e saranno decisive nella scelta. Per questo faccio appello a loro invitandoli a votare secondo coscienza per una candidata donna”.
E’ l’appello lanciato in vista dell’elezione del nuovo Capo dello Stato da Lella Golfo, presidente della Fondazione Marisa Bellisario.
“Purtroppo – ha affermato Lella Golfo – tra i delegati regionali le donne sono solo 5 contro 53 uomini a conferma di quanto i vertici delle istituzioni locali siano ancora saldamente in mano agli uomini. Ma fortunatamente tra i grandi elettori ci sono anche 290 tra deputate e senatrici per un totale di 295 donne contro 712 uomini. Certo che le donne siano il 29,3% delle grande elettrici è ancora troppo poco ma finalmente ci dà voce in capitolo e spero che le parlamentari usano bene il proprio voto.
Dopo le prime tre votazioni che richiedono il superamento dei due terzi dei votanti, ovvero cioè 672 preferenze, a partire dalla quarta chiamata sarà sufficiente la maggioranza assoluta di 504 voti. È chiaro che senza il loro voto delle donne non si andrà da nessuna parte: è un`occasione storica che va usata”.
“Abbiamo donne – ha proseguito Lelal Golfo- che lavorano nella società civile come Diana Bracco o Letizia Moratti, nelle istituzioni come Anna Maria Cancellieri e Paola Severino, nella politica come Anna Finocchiaro, Emma Bonino, Linda Lanzillotta e Livia Turco. Personalità femminili che ben saprebbero rispondere a quel principio di concordia e unità nazionale tanto a cuore al Presidente Napolitano e tanto più necessario oggi”.
“Il tempo – ha concluso- è scaduto e il Paese reclama un segno di cambiamento ma anche di speranza, ha bisogno di un`iniezione di coraggio e umanità oltre che di una guida forte e decisa e una figura femminile saprebbe certamente incarnare tutto questo. La scelta di una donna, inoltre, contribuirebbe a instaurare quel clima di pacificazione che serve all`Italia per uscire dall`attuale e insostenibile immobilismo. Per questo confido che le quasi trecento donne ma anche gli uomini lungimiranti e responsabili che dal 18 aprile dovranno decidere il prossimo inquilino del Quirinale riflettano sulla scelta migliore per il Paese, e alla fine scelgano una donna”.
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