Fondazione Marisa Bellisario

L’ONU CERCA UN DIRETTORE ETICO E LE DONNE SONO INCORAGGIATE A CANDIDARSI

Un annuncio di lavoro come tanti, salvo che in chiusura contiene una postilla piuttosto inusuale: le candidature delle donne sono fortemente incoraggiate. A pubblicarlo è l’Onu, l’Organizzazione delle nazioni unite, e il posto in questione è per il futuro direttore dell’Ethic Office, ossia l’ufficio che promuove all’interno dell’organizzazione «una cultura etica basata su valori condivisi quali l’integrità, la trasparenza e il rispetto». Un ufficio speciale perché, tra le sue attività, coadiuva anche il Segretario Generale nel garantire che tutti i funzionari dell’Organizzazione svolgano le loro funzioni secondo i più alti standard di integrità, assistendo l’Onu (comprese le sedi di New York, Ginevra, Vienna e Nairobi) nelle operazioni di mantenimento della pace e nelle missioni politiche speciali.
Non è la prima volta che le Nazioni Unite mettono l’accento sull’importanza del contributo femminile. era già successo nel ‘46 con la creazione della DAW, la divisione per l’avanzamento delle donne; nel ‘76 con la nascita di INSTRAW, l’Istituto internazionale di ricerca e formazione per la promozione delle donne e del Fondo ONU per lo sviluppo delle donne (UNIFEM). Nel ‘97 era nato un ufficio del consigliere speciale sulle questioni di genere e sulla promozione delle donne. Enti che ora sono riuniti da Un Women.
«L’uguaglianza di genere e l’emancipazione delle donne – aveva detto alla nascita di Un Women l’allora Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon – sono una delle mie principali priorità, dall’azione contro la piaga della violenza sulle donne alla nomina di un numero sempre maggiore di donne a posizioni di alto livello». Anche dentro la stessa organizzazione che ora cerca un direttore dell’Ufficio Etico. E le candidature femminili «sono fortemente incoraggiate».
MA

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