Nove persone, informa El Paìs, sono state condannate a 22 anni di carcere per aver rapito donne, soprattutto immigrate, costringendole in schiavitù con inganno, violenza e abusi per avviarle alla prostituzione. Le donne venivano rese vulnerabili con la minaccia che gli aguzzini, in caso di fuga si sarebbero rivalsi sulle loro famiglie e per questo si sono dimostrate poco collaborative con le autorità a smantellare la rete mafiosa, anche se in cambio otterrebbero permessi di residenza e lavoro. Infatti è tale la loro devastazione psicologica, che delle 763 donne liberate nel 2011, solo 98 hanno accettato di fornire indicazioni . Per questo, scrive il quotidiano,è importante la collaborazione dei clienti quando si accorgono che le donne sono in evidente stato di schiavitù. Il fenomeno della tratta non conosce battute d’arresto: uno studio di Eurostat ha registrato che tra il 2008 e il 2011 le vittime sono aumentate del 18%. Italia e Spagna sono al primo posto in questo deprecabile traffico che, secondo i calcoli muove circa 5 milioni di euro al giorno. Nel 2011 la polizia spagnola calcolò che la tratta riguardava 14.730 donne e, per facilitare le denunce, il Ministero dell’Interno ha creato un numero gratuito che assicura l’anonimato.
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