Fondazione Marisa Bellisario

INDIA: ELEZIONI, CON SONIA E RAHUL LA SFIDA DEL CONGRESSO

(ANSA) – NEW DELHI – La dinastia Gandhi-Nehru ha ripreso oggi solidamente in mano le redini del partito del Congresso al governo in India avviando ufficialmente una difficile campagna elettorale verso gli appuntamenti di fine aprile che sarà guidata dal primogenito di Sonia Gandhi, Rahul, il quale tuttavia non lo farà con la designazione ‘in pectore’ di primo ministro come la base desiderava. 
Rivolgendosi oggi al presidium, il massimo organo del partito, la Gandhi ha lanciato solennemente la sfida all’opposizione di centro-destra del Bjp che ha scelto il battagliero governatore del Gujarat, Narendra Modi, come candidato premier, con i favori degli ultimi sondaggi.”Siamo qui riuniti – ha detto la vedova italo-indiana dell’ex premier Rajiv Gandhi – per mandare un chiaro segnale: il Congresso è pronto per la battaglia che si avvicina”. Sarà una battaglia, ha concluso, “per la conservazione delle nostre antiche tradizioni secolari di diverse comunità che vivono armoniosamente in una composita identità nazionale”. La platea, formata da delegati di tutti gli Stati indiani l’ha applaudita, reclamando pero’ a gran voce “Rahul premier!”, nonostante che Sonia avesse detto che suo figlio guiderà solo la campagna elettorale, e non come candidato primo ministro. Il momento clou e’ stato quando, dopo l’intervento del premier Manmohan Singh che ha rivendicato i successi dei suoi due governi, lo stesso 43/enne figlio di una delle donne più potenti del mondo è salito sul palco per lanciare frontalmente la sfida agli avversari politici. “Parlo di quelli – ha detto – che con le parole sono capaci di vendere pettini ai calvi (allusione al Bjp); e i nuovi venuti (il Partito dell’Uomo comune che ha vinto a New Delhi) che hanno invece cominciato a proporre ai calvi un taglio di capelli”. Lo sforzo principale del giovane leader è stato quello di mostrare che il Congresso non è una mummia incapace di rinnovarsi ma una forza politica che apre le porte alla gente comune e a quella che lavora, e che “ha portato fuori dalla povertà 140 milioni di persone”. Rahul ha quindi assicurato che una volta al governo il Congresso deve assicurarsi che almeno il 50% dei ‘chief minister’ (governatori) siano donne, e che “tutti ricevano istruzione, abbiano una casa e assistenza sanitaria”. Concordando con sua madre, ha riconosciuto che ‘di fronte a noi c’è una dura battaglia, ma ci incamminiamo come guerrieri con la testa alta”. “Vinceremo le elezioni e il premier del Congresso sara’ scelto dai parlamentari, come vuole la Costituzione. Ma stiano attenti i nostri avversari – ha avvertito infine – perché’ chi ha tentato di mettere fine all’idea chiamata Congresso, è stato decimato”.

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