Fondazione Marisa Bellisario

EMIRATI ARABI UNITI: IN MANO A DONNE 10% SETTORE PRIVATO

Le donne emiratine, le più politicamente e socialmente emancipate del Golfo, mostrano una presa salda anche a livello economico: il 10% del settore privato degli Emirati Arabi Uniti è gestito da donne, mentre gli investimenti complessivi di oltre 20.000 imprenditrici, supera i 10 miliardi di euro. A illustrare i numeri forti del sesso debole, un’icona dell’intraprendenza e delle capacità femminili in quei Paesi, la sceicca Lubna bint Khalid al Qasimi, Ministro per la cooperazione internazionale e per lo sviluppo.
La strada al successo imprenditoriale ed economico delle donne emiratine è stata costellata da decisioni coraggiose e lungimiranti adottate del governo degli Eau, ha ricordato la ministro durante la Conferenza internazionale delle donne professioniste ed imprenditrici, svoltasi in Bahrein. Tra queste, l’obbligo per tutte le società, dal 2012, di avere donne tra i membri dei rispettivi consigli di amministrazione, o l’annuncio, il mese scorso della prossima fondazione di un istituto, il Consiglio per le pari opportunità, per concentrare e rafforzare il ruolo della donna nella società emiratina.Un ruolo che da sempre gli sceicchi hanno considerato da protagonista, complementare a quello degli uomini.
Il quadro complessivo, tuttavia, sia nazionale sia regionale, è ancora ben lontano dall’essere roseo. Le ultime stime del World Economic Forum rivelano che Arabia Saudita ed Emirati Arabi sono i due paesi che sono maggiormente migliorati in termini di pari opportunità. Rispetto al punto di partenza nove anni fa, il regno petrolifero è il Paese che ha registrato più iniziative e miglioramenti per colmare il divario tra diritti e presenze nel mondo imprenditoriale e del lavoro tra uomini e donne, mentre gli Eau è il Paese con il più alto tasso di miglioramento ed apertura politica alle donne. Inoltre, sono donne il 70% dei neo laureati ed il 60% della forza lavoro. Un terzo di loro ricopre mansioni dirigenziali. Entrambi figurano, però, ancora nella fascia bassa della classifica mondiale “Gender Gap”.
Tra i paesi petroliferi del Golfo è il Kuwait ad occupare la posizione più alta, un modesto 113/mo posto su 142 analizzati.
Uno sguardo più ampio sulla regione Mena mostra un cammino verso l’eguaglianza più o meno omogeneo ma con significative sacche ancora da colmare: il 40% delle donne, indica un sondaggio della Bayt.com, sono pagate meno degli uomini a parità di posizione.

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