di Ornella De Guasto
La Ministra dei Diritti delle Donne Najat Vallaud-Belkacem, scrive Le Monde, è stata ferocemente attaccata dal Medef, la Confindustria francese, tanto da rinunciare a inserire nuove misure contro la discriminazione di genere all’interno delle imprese nel progetto di legge sull’eguaglianza di genere esaminato dalla Camera dei Deputati il 20 gennaio.
Le disposizioni si ispiravano a un rapporto sulle discriminazioni collettive nelle imprese prospettate da un magistrato della Corte di Cassazione, e prevedeva un’azione collettiva con il duplice obiettivo: constatare l’eventuale esistenza di discriminazione tra salariati e ammonire il datore di lavoro a mettervi fine (le vittime potrebbero in seguito avviare azioni individuali di risarcimento). Un tale meccanismo, diverso dalla “class action” all’americana che non prevede indennizzi per i discriminati, era stato accolto favorevolmente dai sindacati tanto che la Ministra era intenzionata a inserirlo nel progetto di legge. Tre giorni prima della discussione però la notizia ha cominciato a circolare e la Medef ha fatto ferro e fuoco appellandosi all’Eliseo. Il progetto al momento è stato quindi accantonato.
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