Fondazione Marisa Bellisario

COMPLIANCE, INCLUSIONE E SOSTENIBILITÀ: IL NUOVO MODELLO INTEGRATO

di Maria Giovanna Politano*

Negli ultimi anni, l’evoluzione normativa e l’introduzione di certificazioni specifiche hanno portato le aziende a riconsiderare il loro approccio alla gestione della compliance. Strumenti come il Modello 231, progettato per garantire trasparenza e prevenire responsabilità penali, e le certificazioni, che promuovono buone pratiche aziendali, evidenziano l’importanza di un sistema integrato di compliance.

La compliance integrata rappresenta una risposta strategica a queste esigenze, favorendo l’armonizzazione tra norme e procedure interne, l’efficienza operativa e un controllo più efficace dei rischi. Questo approccio consente alle organizzazioni di affrontare le complessità normative con maggiore coerenza e di promuovere una cultura aziendale responsabile e sostenibile.

In questa prospettiva, la norma UNI 11961 del 2024 riveste un ruolo cruciale, fornendo alle organizzazioni un quadro strutturato e aggiornato per integrare i requisiti della ISO 37301 con quelli previsti dal D.Lgs. 231/2001. Questa norma mette a disposizione indicazioni pratiche e vantaggi concreti per le aziende impegnate nell’adozione di un approccio integrato alla compliance.

In primo luogo, la norma permette un’ottimizzazione delle risorse attraverso l’integrazione di due framework, consentendo di ridurre le duplicazioni e le sovrapposizioni nei processi di controllo, rendendo l’uso delle risorse più efficiente e razionalizzato.

In secondo luogo, la norma chiede di incrementare l’efficacia dei controlli interni aiutando le aziende a sviluppare un sistema di controllo più solido e coerente e procedure di controllo più efficaci, riducendo il rischio di errori e aumentando la fiducia nella capacità dell’organizzazione di gestire le questioni di compliance.

La governance aziendale beneficia anche della chiara definizione dei ruoli e delle responsabilità prevista dalla norma. La figura del compliance manager, in particolare, diventa centrale nel coordinare le attività di compliance e supportare l’Organismo di Vigilanza, garantendo che tutte le parti coinvolte siano adeguatamente informate e attive nel mantenimento degli standard di compliance.

La formazione occupa un posto di rilievo all’interno della norma, con programmi dedicati che coprono sia gli aspetti generali che specifici della compliance. È fondamentale che tutto il personale sia consapevole delle proprie responsabilità e capace di agire in conformità con le politiche aziendali, contribuendo così a un ambiente di lavoro etico e responsabile.

La UNI 11961:2024 costituisce uno strumento essenziale per chi desidera implementare un sistema di gestione integrato compliance, ponendo al centro la cultura della compliance, l’innovazione tecnologica e l’attenzione ai principi di parità di genere.

L’integrazione di una certificazione di genere rappresenta un’estensione naturale in quanto allinea l’organizzazione con gli standard moderni di equità e inclusione, promuovendo una più profonda consapevolezza delle dinamiche di genere e contribuendo attivamente alla loro equità. La certificazione di genere può servire come un indicatore chiave di performance nella valutazione dell’impegno aziendale verso la diversità e l’inclusione, fungendo da catalizzatore per politiche più inclusive e pratiche equitative. Questo si traduce non solo in una maggiore equità interna, ma anche in un rafforzamento della reputazione aziendale nel mercato e nella società in generale. Attraverso l’integrazione della certificazione di genere, le organizzazioni possono dimostrare concretamente il loro impegno non solo nel rispettare, ma nel superare gli standard di compliance, utilizzando la diversità di genere come un pilastro fondamentale per un ambiente lavorativo più etico, responsabile e sostenibile. In tale contesto può svolgere un ruolo strategico l’intelligenza artificiale in quanto automatizza e ottimizza i processi esistenti; offre opportunità significative per affrontare proattivamente i rischi di non conformità; migliora l’efficacia del sistema di controllo interno.

L’approccio integrato rappresenta, quindi, un significativo passo avanti verso una gestione della compliance più strutturata ed efficace. La combinazione di norme, linee guida, tecnologia, certificazioni, permette alle organizzazioni di armonizzare requisiti normativi e operativi, ottimizzando le risorse e rafforzando la cultura della responsabilità. Il modello integrato non solo agevola la conformità normativa, ma getta le basi per un ambiente di lavoro più equo, innovativo e orientato al futuro.

*Avvocato, Professional Partner Il Sole24 Ore e Founding Partner dLegalegovernance231

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