di Monica Mosca*
Qualche giorno fa, nel giro di poche ore sono rimbalzati sui social network di tutto il mondo due video che hanno come protagoniste due primedonne della politica internazionale. I filmati sono molti diversi, ma a mio avviso quasi gemelli per quanto riguarda lo sconcerto e l’imbarazzo che suscitano.
Peccato che Hadja Lahbib, Commissaria europea per la parità, la gestione e la preparazione delle crisi, e Kristi Noem, Segretario della sicurezza nazionale Usa, abbiano commesso all’unisono un serio errore di comunicazione, che ha portato allo scoperto anche una buona dose di inadeguatezza per il ruolo che ricoprono. Di due donne così ai vertici dispiace molto vederlo.
Hadja Lahbib ha lanciato, a beneficio di tutti i cittadini europei, un video informativo sulla strategia anti crisi promossa dalla UE: si intitola “What’s in my bag? Survival edition” e fa il verso a un noto format social di Vogue, “In the bag”. Per il mensile di moda, le attrici e le top model mostrano cosa tengono in borsetta, quale rossetto, magari un biglietto del fidanzato, un portachiavi e inezie del genere. La Commissaria europea per la parità, la gestione e la preparazione delle crisi, invece, abbiamo scoperto che nella borsa tiene tutto il necessario per sopravvivere 72 ore in caso di catastrofe, che sia climatica o più probabilmente, come si lascia intendere, causata dall’attacco di unA potenza nemica.
Sono sicura che l’abbiate visto: chi se l’è perso, corra ai ripari perché leggerne soltanto non fa lo stesso effetto. Io sono rimasta a bocca aperta. E ci sono rimasta anche male, a dirla tutta.
Con il sottofondo di una musichetta vagamente jazz, la Commissaria europea si presenta vestita d’azzurro, immagino nel tentativo di impersonificare i colori della Ue, e scherzando con la troupe come un’attrice consumata inizia a sfoderare gli elementi dell’indispensabile kit: occhiali (“per vedere, o no, ciò che succede”), una bottiglietta d’acqua, qualche banconota (“nelle crisi il denaro è il re, la carta di credito solo un pezzo di plastica”), e poi documenti imbustati, tonno in scatola, radio, caricabatterie, fiammiferi, medicine, un coltellino svizzero (“il mio amico speciale”) e carte da gioco.
Finge che qualche oggetto le sfugga di mano, poi scoppia in una fragrante risata, un vero spasso. E chiude: “Questa è la strategia della Ue perché ogni cittadino europeo sia sicuro in caso di crisi. Be prepared, be safe”. No, non è un video accattivante, e sì, lascia attoniti.
Hadja Lahbib è riuscita oltretutto a rendere non credibile l’allarme che lei stessa voleva lanciare. A me non viene da ridere se scoppia la guerra e, soprattutto, state dicendoci che scoppia davvero? Ho un sacco di domande. Cosa succede ad esempio alla 73ª ora? Arriva la cavalleria a salvarci in cantina, dove presumibilmente dovremmo esserci rifugiati, o non viene nessuno perché gli stravaganti governanti dei Paesi Ue stanno litigando sull’opportunità di salvarci con i cavalli invece che con i monopattini elettrici?
Mentre riflettevo amara, il web è impazzito per un’altra politica che si è improvvisata attrice. Nel suo caso, è più corretto forse influencer. Si tratta del Segretario della sicurezza nazionale Usa Kristi Noem, già conosciuta come “la sceriffa” o “Barbie Ice”, nomignoli irrispettosi guadagnati però sul campo. È la donna, già governatrice, che ha raccontato di avere sparato al suo cane perché non riusciva ad addestrarlo e perciò “lo odiava”. Certo, bisognerebbe chiedere a Trump perché l’ha voluta nella sua amministrazione, ma questa è un’altra storia.
Fatto sta che il Segretario della sicurezza Usa si è superata. In un video che sembra il trailer di “Apocalypse Now”, fa una strabiliante passerella nei cortili e nella struttura del Terrorist Confinement Center di Tecoluca, a El Salvador, mega carcere per terroristi dove il presidente americano sta spedendo i detenuti venezuelani dei quali si sbarazza. La prigione ha 8 padiglioni e può ospitare fino a 40 mila prigionieri.
La Noem sfila davanti a una gabbia che contiene forse un’ottantina di carcerati ammassati, rasati, legati mani e piedi e tenuti per l’occasione solo in mutandoni, così che sui corpi semi nudi si vedano i tatuaggi dedicati alle organizzazioni criminali. Anfibi simil militari ai piedi, notevole solitario all’anulare sinistro, orologio d’oro al polso ed extension: l’effetto che la Noem sortisce a pochi passi da quei galeotti è destabilizzante. Inquietante.
La politica, che appare incontestabilmente a metà fra una virago e una influencer, lancia fiammeggiante questo avvertimento: “Se un immigrato commette un crimine, questa è una delle conseguenze che potrebbe affrontare'”, dice guardando in camera. “Non venite nel nostro Paese illegalmente. Sarete rimossi e sarete perseguiti”.
Sicuramente non si ha la percezione di trovarsi faccia a faccia con una donnina di poco conto, questo no. Ma con una donna che ha preso tutto il peggio di certi uomini, questo invece sì.
Io reputo le donne evidentemente capaci e preparate almeno quanto gli uomini, e quasi sempre con una marcia in più, che è quella della serietà professionale e della com-passione: ecco, nei due video in questione non ho purtroppo visto nè l’una nè l’altra cosa.
*Giornalista