Fondazione Marisa Bellisario

2014, ANNO EUROPEO PER LA CONCILIAZIONE TRA VITA PROFESSIONALE E FAMILIARE

di Fabiana Codiglioni

Il 7 febbraio 2013, il Parlamento Europeo ha adottato la dichiarazione scritta n. 32 e firmata da più di 388 parlamentari, in cui si chiede la designazione del 2014 come Anno europeo per la conciliazione tra la vita lavorativa e la vita familiare.
Un particolare riconoscimento viene attribuito da Coface (Confederazione delle organizzazioni familiari dell’Unione europea), alle eurodeputate Marian Harkin (Irlanda), Jutta Steinruck (Germania), Roberta Angelilli (Italia) e Elisabeth Morin Chartier (Francia) per aver creduto e sostenuto fin da subito quest’iniziativa.
Le politiche per la conciliazione si ripropongono di fornire strumenti che consentano a ciascun individuo di vivere al meglio i molteplici ruoli che gioca all’interno di società complesse, rendendo compatibili ambito lavorativo e familiare.
Tali politiche riguardano le donne, ma anche gli uomini e le organizzazioni, toccando la sfera privata, pubblica, politica e sociale. L’obiettivo è riequilibrare i carichi di cura all’interno della coppia, l’organizzazione del lavoro e dei tempi delle città e il coordinamento dei servizi d’interesse pubblico.
In Italia la normativa cardine in materia è rappresentata dalla legge 8 marzo 2000, n. 53 che, oltre a introdurre i congedi parentali, favorendo un maggior coinvolgimento dei padri nella cura dei figli, ha focalizzato l’attenzione delle regioni e degli enti locali sull’importanza di riorganizzare i tempi delle città e ha promosso, tramite l’art. 9, la sperimentazione di azioni positive per la conciliazione sul luogo di lavoro, sensibilizzando in tal senso aziende e parti sociali.

La dichiarazione scritta n. 32 indica 5 buone ragioni dell’importanza di conciliare vita e lavoro:
1. Fare una differenza nella qualità della vita di ciascuno di noi, anche e soprattutto per i disabili, gli anziani e i loro familiari assistenti;
2. Nelle pari opportunità, passare dalla teoria alla pratica;
3. Rendere i lavoratori più motivati e produttivi;
4. Prevenire la povertà;
5. Avere un impatto positivo sul benessere dei bambini.

Nel corso dell’anno appena iniziato occorre cercare di raggiungere i seguenti obiettivi:
• aumentare la consapevolezza delle politiche di conciliazione in Europa e negli Stati membri;
• sollecitare gli sforzi e ottenere un nuovo impegno politico per rispondere agli attuali problemi che interessano le famiglie, problemi in particolare connessi alla crisi economica e sociale;
• catalizzare l’attenzione e diffondere buone pratiche relative alle politiche di conciliazione vita privata-lavoro fra gli Stati membri;
• promuovere politiche family friendly e la loro conseguente implementazione.
Tra gli obiettivi dell’Anno europeo per la conciliazione c’è anche quello di rafforzare l’uguaglianza di genere e portare al 75% il tasso di occupazione delle donne e degli uomini di età compresa tra 20-64. Ciò implicherebbe inevitabilmente l’approvazione di politiche di conciliazione, in modo da rilanciare la partecipazione delle donne al mercato del lavoro e contribuire a rispondere alle sfide demografiche.
L’immagine scelta per la campagna rappresenta una famiglia di pinguini dove, per natura, quando nasce un piccolo, i compiti di cura sono affidati al padre mentre la madre va in cerca di cibo. Questo cambiamento è possibile, ma necessita di volontà e azioni condivise.

 

5 commenti su “2014, ANNO EUROPEO PER LA CONCILIAZIONE TRA VITA PROFESSIONALE E FAMILIARE”

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