Fondazione Marisa Bellisario

NAPOLITANO: «UNA DONNA AL COLLE PRESTO»

«Avete ragione, il presidente della Repubblica finora è sempre stato un uomo, penso che toccherebbe a una donna, il più presto possibile». Parla agli alunni di scuola Giorgio Napolitano, dopo aver assistito a una simulazione dei procedimenti istituzionali che vedeva al Colle proprio l’elezione di una bambina. È così, sull’onda della curiosità dei ragazzi, che il capo dello Stato ha preso spunto per caldeggiare una sua sostituzione al femminile. E la candidatura di una donna sarebbe assai gradita anche a Matteo Renzi che poterebbe proporre al Parlamento di essere il primo nella storia repubblicana a eleggere una presidente della Repubblica.
Ma a incuriosire è stata quella frase di Napolitano, il suo «al più presto» che ha portato a pensare a un suo imminente abbandono. In realtà nulla è cambiato nei programmi del Presidente e le sue dimissioni non erano – e non sono – all’ordine del giorno. È vero che lui stesso ha esplicitamente previsto di lasciare in un «tempo non lungo» legando il suo mandato alle riforme ma anche alle sue forze fisiche, ma al momento non è in agenda. Anche se nei giorni scorsi, in un’intervista a Raitre, il Capo dello Stato aveva detto che «È necessario passare la mano. È necessario che si facciano avanti altri per la carica di Presidente della Repubblica». Sempre in quell’occasione, Napolitano aveva aggiunto: «Più le donne si faranno sentire, prima arriverà, e mi auguro presto, il momento in cui ci sarà anche una candidata donna a Presidente della Repubblica e potrà essere eletta. Sicuramente rimane ancora, se non un vero pregiudizio, una resistenza a scegliere una donna per certi incarichi».
Non c’è dubbio che a Napolitano interessi che l’Italia confermi concretamente ai partner europei e internazionali di aver intrapreso la strada delle riforme, ma l’efficienza del sistema istituzionale e il tema della governabilità del Paese restano le prime preoccupazioni. La nascita del governo Renzi prima e la vittoria del Pd rendono quanto mai concreta la possibilità per il Colle di arrivare alla nascita di un nuovo assetto istituzionale più efficiente e meno costoso. Nell’incontro prima di volare a Bruxelles, Renzi ha rassicurato il presidente della Repubblica ribadendo l’intenzione di votare in doppia lettura, e prime dell’estate, il pacchetto di riforme istituzionali e di modificare l’Italicum seguendo le indicazioni raccolte in queste settimane, senza però stravolgerne l’impianto bipolarista.
Un iter, quello promesso dal presidente del Consiglio, che – una volta concluso anche il semestre europeo a presidenza italiana – potrebbe permettere a Napolitano di chiudere la fase di eccezionalità istituzionale che lo ha spinto ad accettare il secondo mandato. Soltanto in presenza di un cantiere istituzionale che dimostri di essere in una fase molto avanzata, potrebbe quindi tornare di attualità la scelta dei tempi per porre fine al secondo mandato.
Al Parlamento spetterà poi la scelta del successore e chissà che non si avveri l’auspicio espresso ieri mattina da Napolitano.
MA

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