Tre Presidenze per tre dei colossi pubblici italiani: Renzi ha mantenuto le promesse e non si è limitato a rispettare la legge Golfo nominando il 20% di donne nei CdA delle aziende controllate. Aveva parlato di rivoluzione e certamente la nomina di tre donne di spessore ai vertici di Eni, Enel e Poste viene salutata da più parti come un cambiamento epocale. Alcuni non nascondono la delusione: in Italia il ruolo di Presidente è spesso di rappresentanza ma la piega assunta dalla nostra Presidenza della Repubblica dimostra come i ruoli s’interpretino e gli spazi per un intervento deciso ci siano tutti. Tra l’altro, le regole del governo societario affidano al Presidente il compito di condurre e indirizzare i lavori del consiglio di amministrazione e dunque spetterà ai nuovi Presidenti far sentire la propria voce nella governance di aziende da cui dipende tanta parte del Pil italiano.
Emma Marcegaglia all’Eni, Patrizia Grieco all’Enel, Luisa Todini alle Poste e voci insistenti parlano di Catia Bastioli alla Presidenza di Terna ma in questo caso la nomina spetta alla Cassa Depositi e Prestiti. Sono le prime donne a presiedere i cui vertici sono sempre stati di nomina politica e sempre al maschile. Le sei società oggetto di rinnovo degli organi sociali, infatti, fino a ieri avevano in totale 48 consiglieri di amministrazione e solo 2 erano donne. Eni, Enel, Terna e Ferrovie avevano un CdA interamente maschile e prima della legge sulle quote mai eravamo stati sfiorati dal dibattito sulla presenza di una donna ai loro vertici. E anche in tema di rispetto della norma (che prevede il 20% di donne al primo rinnovo, il 33% per il secondo e il terzo), il Premier è andato oltre: le donne sono il 40% della rosa di nomi delle Poste, il 33% di quella di Enel ed Eni e il 28% di Finmeccanica. Accanto alle presidenti, infatti, nel CdA di Enel andrà Paola Giardino, in quello di Eni Diva Moriani (vice presidente di Intek), alle Poste Elisabetta Fabbri, mentre Marta Dassù e Maria Calderone figurano nelle liste di Finmeccanica. Un dato da non sottovalutare se si pensa che su 250 società quotate in Borsa in Italia solo 12 hanno un Presidente donna, cui si aggiungono quattro presidenti onorarie e si tratta in quasi tutti i casi di rappresentanti della proprietà.
Renzi si è detto «particolarmente soddisfatto per la forte presenza femminile, segno di un protagonismo che chiedeva da tempo un pieno riconoscimento anche da parte del settore pubblico».
Quanto al profilo delle tre nominate (due Premi Bellisario, tre con Catia Bastioli), si tratta certamente di manager di lunga esperienza.
Patrizia Grieco, Presidente di Olivetti, inizia la sua carriera nel ’77 in Italtel, di cui diventa Direttore Generale prima e Amministratrice Delegato poi. Nel 2003 è AD di Siemens e dopo una breve parentesi come consulente, va alla guida di Olivetti, AD prima e Presidente fino a ieri. Nel 2012 diventa anche Amministratore indipendente di Fiat industrial – prima donna nella storia dell’azienda – e l’anno dopo entra nel CdA di Italgas, oltre a essere impegnata nel sociale come Consigliere di Save the Children.
Emma Marcegaglia è sicuramente più nota: la prima donna e la più giovane Presidente di Confindustria, è la secondogenita di Steno, il “re dell’acciaio” scomparso lo scorso settembre e dopo una laurea alla Bocconi entra nell’azienda di famiglia di cui era fino a ieri Consigliere e Amministratore Delegato. Presidente dell’Università Luiss-Guido Carli, dopo la scadenza del mandato in Confindustria viene nominata Presidente di Business Europe, l’associazione con sede a Bruxelles che rappresenta 41 Confindustrie di 35 Paesi europei, carica affidata per la prima volta a una donna e per la seconda a un italiano.
Anche Luisa Todini è un volto conosciuto al grande pubblico. Arriva alla Presidenza delle Poste da Consigliere di Amministrazione Rai, dopo essere stata fra i più giovani eurodeputati della Forza Italia nel 1999, ad appena 28 anni. Ha un’esperienza da manager di alto livello che parte dall’azienda di famiglia e si sviluppa grazie all’esperienza e caparbietà. È presidente della Todini Finanziaria, della Todini Costruzioni Generali, della Ecos Energia e nel CdA della Salini Costruttori. È stata Presidente della Federazione industria europea delle costruzioni, del Comitato Leonardo, del Foro di Dialogo Italo-Russo, Vicepresidente dell’IPI (Istituto per la Promozione Industriale) e Consigliere di Amministrazione della Luiss.
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