HILLARY CLINTON ALLA SILICON VALLEY: «PIÙ SPAZIO ALLE DONNE»

Il giorno dopo il Direttore del Fmi Christine Lagarde, tocca a Hillary Clinton puntare i riflettori sulle discriminazioni dell’economia a stelle e strisce nei confronti delle donne. La campagna elettorale vera e propria non è ancora cominciata, ma la Clinton è già in marcia e ha cominciato con le donne. D’altronde, se si candida a essere il primo Presidente degli Stati Uniti donna, sarà proprio sull’elettorato femminile che punterà per vincere la sfida. Inizia informalmente la sua campagna elettorale dalla Silicon Valley, dove il suo discorso e le domande ai giornalisti nel corso della Watermark Silicon Valley Conference for Women sembravano delineare un vero e proprio programma elettorale. Temi centrali: superare le diseguaglianze economiche per allargare a tutti le opportunità della ripresa, ed eliminare le discriminazioni contro le donne, che spesso operano in un clima “rimasto agli anni Cinquanta”.
La Clinton ha sottolineato che «gli stipendi non stanno salendo con la produttività, mentre i compensi dei manager continuano ad aumentare. Bisogna trovare il modo di aprire a tutti i benefici di questa economia». Questo è il primo elemento, su cui la futura candidata alla Casa Bianca sta cercando un punto di equilibrio che riesca al contempo a soddisfare le richieste dell’ala liberal del partito, ormai incarnata dalla senatrice del Massachusetts Elizabeth Warren, senza spaventare quegli imprenditori e i finanziatori che potrebbero sostenere la sua campagna.
Dopo Patricia Arquette, anche Hillary punta il dito sulla disparità di trattamento economico, sostenendo che a parità di mansioni le donne debbano ricevere gli stessi stipendi dei colleghi uomini e proponendo non solo la parità dei compensi ma anche le assenze pagate per ragioni familiari e gli incentivi per le aziende a offrire paghe e benefici migliori. «In molte situazioni – ha dichiarato – la nostra economia sembra operare come se fossimo ancora al 1955».
MA