Fondazione Marisa Bellisario

GOLFO: A UN ANNO DA LEGGE QUOTE GENERE BILANCIO ECLATANTE

(AGI) – Roma, 11 ago. – “A un anno esatto dall’entrata in vigore della mia legge sulle quote di genere, ci troviamo di fronte a quell’autentica rivoluzione del merito sulla quale solo in pochi avevamo scommesso”. Ad affermarlo e’ Lella Golfo, presidente della Fondazione Bellisario e prima firmataria della Legge 120 che a partire dal 12 agosto 2012 ha introdotto le quote di genere nei Cda delle societa’ quotate e controllate dalle pubbliche amministrazioni. “Sono orgogliosa e felice che oggi – sottolinea Golfo in una nota – di fronte a numeri cosi’ eclatanti, tutti riconoscano la portata epocale di una norma per cui mi sono battuta senza sosta e che va ancora sostenuta con forza”. Secondo le ultime rilevazioni Consob, ricorda Golfo, oltre il 17% sono le donne che attualmente siedono nel Cda delle societa’ quotate: erano il 5,9% quando Lella Golfo presento’ la proposta di legge tanto osteggiata. Solo due le diffide finora accertate dalla Consob che potrebbero portare alle multe previste dalla legge mentre in questa tornata assembleare oltre 125 donne hanno fatto il loro ingresso nei Cda delle quotate grazie alla norma. “E’ stato un percorso difficile e pieno di ostacoli – dichiara Golfo – ma i risultati oggi sono sotto gli occhi di tutti e ci danno ragione. Da quando la legge e’ in vigore solo un’ottantina di societa’ quotate hanno rinnovato i loro organi di gestione e da questi primi dati si evince che l’obiettivo del 20% e’ stato quasi raggiunto. Significa che, oltre alla paura delle sanzioni, si e’ innestato quel cambiamento culturale auspicato che di fatto ha anticipato l’obbligo della legge in aziende come la Fiat”. Ora, continua Golfo, “la mia battaglia si e’ spostata sulle societa’ controllate, su cui si giocheranno i numeri piu’ grandi. Le sole controllate da Regioni, Provincie e Comuni sono oltre 4000, cui si aggiungono le aziende controllate da scuole, istituzioni universitarie, Camere di commercio, aziende del Servizio Sanitario Nazionale, Enti Pubblici non economici, aziende e amministrazioni dello Stato a ordinamento autonomo e altre ancora. Lo scorso marzo con la Fondazione Bellisario ho costituito una Commissione di garanzia e di manutenzione con l’obiettivo di mettere in piedi un corposo database e prossimamente presenteremo i primi risultati della attivita’ svolta. Intanto, dal lavoro fin qui fatto, emerge che tra consiglieri, presidenti, amministratori delegati nei Cda nominati dagli enti locali, il 90,3% e’ costituito da uomini contro un misero 9,7% di donne. Dal 2022, le quote non saranno piu’ un obbligo: sono certa che per quella data la situazione nel nostro Paese sara’ completamente cambiata, ma sono anche consapevole che bisogna vigilare sulla corretta applicazione della legge e sono determinata a farlo senza sconti per nessuno. Anche per questo, abbiamo deciso di valorizzare il nostro database di oltre 3000 curricula di donne con profili professionali del ‘merito’, permettendo un accesso selettivo a quattro interlocutori privilegiati: Ministero del Tesoro e Cassa Depositi e Prestiti, ovvero i due maggiori azionisti di societa’ quotate sul mercato italiano; Assogestioni, che presenta candidature per i Cda tramite liste di minoranza ed Egon Zehnder, societa’ leader mondiale specializzata nella ricerca delle principali funzioni aziendali e nella consulenza ai Consigli di amministrazione. E’ un’altra, preziosa opportunita’ che diamo non solo alle donne ma alle aziende e al Paese tutto, affinche’ possano selezionare figure professionali eccellenti. L’Italia deve crescere e deve farlo in fretta e sono convinta – conclude Golfo – che il contributo delle donne e’ una risorsa indispensabile e innovativa per lo sviluppo economico”.

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