di Valeria Ferrero e Valeria Gangemi
Nel 1997 Torino ha accolto il FORUM INTERNAZIONALE DELLE DONNE DEL MEDITERRANEO (FIDM), un’Organizzazione Non Governativa a carattere internazionale, ONG UNESCO – ECOSOC, nata sotto l’egida dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura. E grazie al continuo e costante lavoro del Centro Unesco si è svolto quest’anno proprio in questa città il secondo congresso di Medio Termine della EFUCA (European Federation of Unesco Club, Centres and Association), dedicato a “Etica Globale e Pari Opportunità: il contributo delle donne allo sviluppo d’Europa e del Mediterraneo”.
Come in occasione di tutti i convegni, incontri, seminari nei quali la voce di moltissime donne capaci si unisce e si confronta, sono stati moltissimi gli spunti e gli argomenti di riflessione in merito alla priorità globale delle pari opportunità. Il tempo spezza molte barriere. La tecnologia sta riducendo le distanze. La forza fisica non è più giustificazione di alcune disparità di trattamento e tanto meno di inique organizzazioni sociali.
Nelle società dei cervelli del nuovo millennio, lo studio, la costanza, la continuità e l’esperienza danno indubbi vantaggi a chi, e le donne sono il chi, applica con serietà quanto apprende.
Nei Paesi Sviluppati, il contributo delle donne allo sviluppo è ormai irrinunciabile per puntare a una crescita guidata dall’etica e nei Paesi in Via di Sviluppo il contributo delle donne è una essenziale forza di riscatto. E in tempi di crisi la capacità di sfruttare al meglio risorse scarse diventa vantaggio competitivo. Se aspiriamo a parlare di sviluppo non possiamo farlo senza puntare alla tutela dei diritti fondamentali. Tutela e opportunità per le donne. In Italia la legge sulle quote di genere è stata necessaria per fare il salto nei numeri, per creare quella discontinuità che solo una legge può imporre; l’aspirazione deve essere quella di continuare a lottare affinché la parità sia nella natura delle cose.
L’Indignazione contro le violenze che quotidianamente ci colpiscono indipendentemente dalla nazionalità, dal paese, dalla cultura, dalla ricchezza e la cui notizia continua a non fare la prima pagina dei giornali non è mai abbastanza forte. Dobbiamo insistere contro le disuguaglianze civili, giuridiche, patrimoniali, culturali, economiche per la parità e soprattutto per la libertà di scelta. Tutto questo difendendo il valore della nostra diversità perché, anche in occasione di queste tre giornate, la passione, la testardaggine, il coinvolgimento e la determinazione hanno avvolto ogni dialogo, ogni testimonianza e ogni tavolo di lavoro.
Le leggi e le istituzioni sono il punto di partenza e visto che le donne sono generalmente ancora poco rappresentate e poco attive nella vita politica di molti Paesi è sempre un peccato vedere cosí pochi uomini partecipare a questi incontri.
9 commenti su “ETICA GLOBALE E PARI OPPORTUNITÀ”
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