Fondazione Marisa Bellisario

DONNE E FINANZA: SCARDINARE GLI STEREOTIPI

di Valeria Ferrero & Valeria Gangemi

Tra i miti radicati nel comune pensiero e i molti preconcetti che mai ci abbandonano troviamo anche la diffusa idea della famosa avversione delle donne al rischio e della nostra lontananza dal mondo della finanza.
Certo, se ci perdiamo a cercare nelle liste dei grandi finanzieri ci resteranno in mente i nomi di George Soros e di Warren Buffet. Ma nessuna donna.
Negli ultimi anni numerosi studi e ricerche si sono addentrati nella materia in modo più scientifico, cercando ad esempio correlazioni tra il livello di testosterone, la propensione a investire e la capacità di assumere e gestire rischi. E questo interesse è tanto diffuso da aver attirato anche l’attenzione delle colonne dell’illustre Economist proprio su un’analisi che ha recentemente dimostrato come gli hedge funds gestiti da donne abbiano dato ritorni del 9,8% rispetto a una performance pari al 6,13% del HFRX, Indice globale di performance dei fondi speculativi.
Il diverso approccio di uomini e donne rispetto alle scelte finanziarie ha fatto emergere molti stereotipi: l’overconfidence attribuita agli uomini, ovvero la tendenza degli uomini a sopravvalutare le proprie capacità; il diffuso eccesso di ottimismo con il quale gli uomini affronterebbero le decisioni d’investimento; l’effetto disposizione, ossia l’impulso alla vendita di uno strumento finanziario non appena questo entra in area di profitto e la parallela reticenza a vendere in area di perdita; l’avversione alle perdite secondo la quale, poiché l’essere umano vive di esperienze passate, si tende ad attribuire un forte peso a una perdita rispetto al valore che mentalmente affidiamo ad un guadagno di pari valore e, anche in questo caso, gli uomini sembrerebbero patire molto di più.
In generale, evitando trappole mentali, ciò che è probabilmente vero è che diversi ambienti e contesti sociali sono alla base di diverse modalità di approccio e condizionano inevitabilmente anche le scelte di investimento.
E ciò che è certamente vero e che non possiamo dimenticare è che la nostra maggiore capacità di generare reddito e la nostra crescente autonomia, favorite da un velocissimo processo di innovazione tecnologica capace di ridurre tempi e distanze, fanno sí che il peso e la partecipazione attiva delle donne siano crescenti e determinanti anche nel mondo della finanza.
Anche in questo caso, quindi, arrivederci anzi addio soffitto di cristallo.

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