Fondazione Marisa Bellisario

UCRAINA

Un concreto piano di soccorso per i bambini ucraini, così la Fondazione Marisa Bellisario ha dato il proprio contributo alla guerra nel cuore dell’Europa.

«Abbiamo deciso di raccogliere l’appello delle tante donne tornate in Ucraina – dichiara Lella Golfo, Presidente della Fondazione Marisa Bellisario – che ci chiedevano un sostegno immediato e concreto. In una settimana siamo riuscite nel miracolo di riempire un intero tir con omogeneizzati, latte in polvere, pastina, vestiti, pannolini, giocattoli e medicinali per i bambini. Oltre a cibo, medicine e quanto serve per i bimbi, la Fondazione ha dato seguito anche alle precise richieste arrivate dai cittadini ucraini: apparecchi medici, materassini per dormire, torce e coperte. Una vera e propria gara di solidarietà che ha visto protagoniste le associate della Fondazione Marisa Bellisario di tutta Italia e il prezioso contributo dell’Associazione Robert F. Kennedy, della Croce Verde, di Sicily by car e dell’Auser di Lucca».

Il 29 marzo la missione umanitaria promossa dalla Fondazione Marisa Bellisario è partita alla volta di Leopoli. A consegnare i beni raccolti grazie alla generosità delle associate in tutta Italia, la Presidente Lella Golfo. Alleato prezioso in Ucraina è l’Ambasciatore italiano Pier Francesco Zazo. La consegna avviene in una periferia “bruttina” di Leopoli, dove è giunto nella notte il tir della Fondazione Marisa Bellisario partito da Lucca. Ad attendere la Presidente è Roman Kaznovetsk, il Sindaco di Lanivtsi, cittadina a 200km da Leopoli, vicino a Chernobyl. Mentre uomini e donne trasferiscono i pacchi della Fondazione su un camion malconcio e in parte bombardato, lui racconta che nella sua cittadina, fino a quel momento non toccata dalla guerra, i bombardamenti sono arrivati improvvisi e terribili e si cominciano a contare i morti. In quei giorni ospitano più di 2500 persone scappate dalle altre città: donne, anziani e bambini che spetta a loro accudire e sfamare. Più volte ribadisce che i pacchi della Fondazione verranno schedati e catalogati: niente sarà sprecato ma ogni cosa andrà solo a chi ne ha veramente bisogno. È il suo comune a gestire la distribuzione, che avviene solo dopo aver verificato le necessità di tutti i rifugiati. Si dice onorato e convinto che quello della Fondazione Marisa Bellisario sia il più autentico e sentito messaggio di pace e fratellanza. «La libertà per cui lottiamo vincerà perché riguarda la vita di ognuno di noi» sono le parole con cui suggella una missione fatta con tanto cuore e coraggio.

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