di Ornella Del Guasto
Quando erano al potere in Afghanistan, scrive Wall Street Journal, la repressione dei talebani contro le donne era durissima: chiusero le loro scuole, le allontanarono dal posto di lavoro e le costrinsero ad indossare il burqa. Adesso, all’improvviso, stanno mandando un messaggio diverso: se ritorneremo al potere non cancelleremo i progressi che la condizione femminile ha conquistato in questi anni.
La dichiarazione è stata fatta dai dirigenti del movimento talebano in Qatar nel corso di un incontro informale che si è svolto lo scorso week end tra il governo afgano e le diverse opposizioni per cercare di arrivare a una pacificazione tra le parti in guerra. Con sorpresa dei delegati i religiosi afgani hanno detto di essere pronti a consentire alle donne l’accesso alle scuole, alle università e al lavoro fuori casa persino nelle professioni dominate dagli uomini come quelle tecnologiche e ingegneristiche. Dal 2001 quando i talebani furono cacciati dal potere senza dubbio la condizione delle afgane è sensibilmente migliorata anche se resta fragile soprattutto nelle aree remore dell’Afghanistan. Una soluzione del conflitto e ancora lontana perché i talebani insistono a rifiutare i colloqui formali, comunque i delegati presenti in Qatar sono rimasti sorpresi dalla loro disponibilità a trovare un compromesso su vari argomenti tra cui quello sulle donne . Le 3 afgane che partecipavano all’incontro non hanno nascosto il loro compiacimento per l’apertura degli estremisti islamici. “Sotto il vostro regime – ha detto la delegata Malalai Shinwari- mi avete costretta con la forza a indossare il burqa e a guardare il mondo attraverso i buchi”. “Non faremo più quei sbagli – ha detto il leader talebano- e siamo pronti a rispettare i diritti che avete conquistato fino ad oggi”. Naturalmente resta lo scetticismo perché è ancora fresco il ricordo della persecuzione subita dalle donne ma almeno si è allentata la preoccupazione che possano essere allontanate dai colloqui di pace. Tuttavia Heather Barr, ricercatrice senior dei diritti delle donne dell’Human Right Watch ha invitato alla cautela ricordando che anche se il movimento talebano è stato costretto ad accettare che le donne tornassero a scuola continuano ad insistere sull’assoluta segregazione di genere. Tanto più che il capo delegazione talebano ha ribadito che sì sono pronti a riconoscere i diritti delle femminili “ma non devono essere messi a repentaglio la dignità umana e i valori islamici”. E il rischio di un’improvvisa interpretazione estensiva è sempre in agguato. Comunque è stato un benvenuto primo passo.
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