di Ornella Del Guasto
Ci sono 2 numeri, scrive The Economist, che potrebbero cambiare lo schema di una grande nazione: 6 e 1,7 trilioni. Il primo indica il numero di ore lavorative non pagate che le donne indiane svolgono ogni giorno, il secondo l’ammontare in dollari di quanto potrebbe aumentare il Pnl dell’India se venisse concesso alle donne di partecipare al mondo del lavoro allo stesso livello degli uomini. Nel 2015 ricorre il ventesimo anniversario della Quarta Conferenza Mondiale sulle Donne che si svolse nel 1995 a Pechino e che si concluse con la dichiarazione inappellabile :” Una volta per tutte: i diritti umani sono i diritti delle donne e i diritti delle donne sono i diritti umani”. A questa conclusione aderirono i rappresentanti di 189 paesi che concordarono che donne e uomini avrebbero dovuto avere eguale partecipazione alla vita politica, sociale, economica, culturale e civile.
La Fondazione “No Cealing Initiative” di Hillary Clinton, in collaborazione con la fondazione Gates, in occasione della ricorrenza, rilascerà un rapporto che rivelerà i progressi fatti dalle donne in queste due decadi ma anche il notevole gap che ancora rimane per poter arrivare all’equilibrio di genere. La buona notizia è appunto che le donne hanno fatto grandi progressi perché è sensibilmente aumentato il loro accesso all’istruzione e alla sanità, le morti per parto sono diminuite, ma resta ampio lo squilibrio rispetto all’uomo nel mondo del lavoro e soprattutto in termini salariali i progressi sono stati scarsi. Infine poco è stato fatto a favore della donna nella cura dei bambini e nella natalità. E’ importante però che ormai sia convinzione diffusa che non è più possibile lasciare indietro metà della popolazione mondiale così come è chiaro che dove le donne e le ragazze hanno le stesse opportunità lavorative degli uomini le economie crescono e le nazioni prosperano. L’OCSE ha calcolato che se si chiude il gap tra uomo e donna nella partecipazione alla forza lavoro entro il 2030 il Pnl globale potrebbe aumentare del 12%. Per queste considerazioni sarà importante fare del 2015 un anno di azione in un certo numero di aree chiave. Per prima cosa le Nazioni dovranno rafforzare le leggi che vogliono la parità di genere contro gli ostacoli che ancora persistono. Un’opportunità di progresso senza precedenti la offrono gli avanzamenti tecnologici soprattutto nel facilitare alle donne l’accesso ai servizi bancari mobili e online e perfino twitter, perché sono strumenti che servono a connettere uomini e donne nello sviluppo del mondo. Venti anni fa era tabù parlare di eguaglianza di genere in molte aree del mondo, compresa la Cina, ma le azioni e le conquiste raggiunte nel 2015 non mancheranno di avere un eco nel futuro rendendo fondata la speranza di raggiungere l’agognata parità nel 2035.
10 commenti su “1995 – 2015: ANNIVERSARIO DELLA CONFERENZA SI PECHINO SULLA DONNA”
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