Fondazione Marisa Bellisario

TURCHIA: CRESCE LA PROTESTA PER LA GIOVANE STUPRATA E DATA ALLE FIAMME

In tutta la Turchia donne si sono vestite di nero per protestare contro la brutale uccisione di Ozgecan Aslan, una studentessa di 20 anni stuprata, pugnalata a morte e poi data alle fiamme la scorsa settimana a Mersin. Le proteste sono state particolarmente accese proprio a Mersin, città natale della giovane donna, dove i resti carbonizzati di Aslan sono stati trovati sulle sponde di un fiume. Dalla scoperta del corpo le proteste non si sono placate, con marce in strada a cui hanno preso parte anche studentesse di liceo, che hanno manifestato contro le violenze sulle donne. Su Twitter, Instagram e Facebook, migliaia di donne hanno pubblicato foto in cui sono vestite di nero per segnalare la loro opposizione alla violenza di genere. “Siete contrari alla violenza contro le donne? Vestitevi di nero oggi in onore di Ozgecan Aslan, brutalmente uccisa e poi bruciata in Turchia”, recita la campagna Twitter, guidata dall’hashtag #sendeanlat, che in turco suona come “spiegalo anche tu”, ovvero utilizzare Twitter per raccontare la propria storia, esprimere il proprio dolore, gridare sul web la propria denuncia. In poche ore sono stati circa 800mila i tweet inviati sul web. Si parte dalle denunce sulle limitazioni nella vita quotidiana, come il non poter fumare in pubblico o il fratello che impedisce di usare internet, alle violenze più atroci: tentativi di stupro, botte da parte del padre, scelta dello sposo da parte della propria famiglia. Uno sforzo collettivo di mettere in mostra la propria sofferenza e la propria rabbia, trovando nella rete un mezzo per sentirsi meno sole davanti a quel muro di omertà che spesso nella Turchia moderna si viene a creare davanti al capitolo donna.
Alla campagna hanno preso parte alcuni nomi illustri del cinema e del mondo della cultura turco. In prima fila, Beren Saat, una delle attrici più famose della Mezzaluna, che ha voluto condividere con le donne turche la sua storia: episodi di bullismo durante la scuola, molestie da parte di produttori televisivi. Un momento di riflessione collettiva, a cui hanno partecipato molti uomini, che hanno rivolto domande diretta al premier Ahmet Davutoglu e al presidente Recep Tayyip Erdogan, accusandoli di non avere fatto abbastanza per tutelare le donne nel Paese. Ieri a Istanbul, in molti hanno partecipato alla manifestazione maschile in solidarietà alla protesta che le donne turche stanno portando avanti.
E intanto non si ferma l’onda umana, che ha protesta è diventata richiesta corale per una società più giusta. In tanti in queste ore hanno postato foto di drappi neri ai palazzi in segno di lutto per l’orribile morte di Özgecan. Ieri in tutta la Turchia, anche nella più conservatrice Anatolia, in molti si sono vestiti di nero per ricordare la terribile fine di chi ha pagato con la vita per avere detto no a uno stupro. Se non una nuova speranza, almeno la consapevolezza che nella Mezzaluna le donne sono un po’ meno sole di ieri. Lo ha spiegato meglio di qualsiasi altra cosa, il titolo del quotidiano Hurriyet oggi “Bak Özgecan, degisiyor”. Guarda, Özgecan, qualcosa cambia.
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha commentato così la vicenda: “Seguirò personalmente il caso in modo che ai colpevoli venga inflitta la pena più severa. Sto già seguendo la vicenda, la violenza contro le donne è una ferita sanguinante nel nostro Paese”. Le associazioni femminili hanno comunque accusato il partito per la Giustizia e lo sviluppo (Akp) di non fare nulla contro la violenza sulle donne e, durante una manifestazione tenuta ieri, una folla di dimostranti ha chiesto le dimissioni della ministra della Famiglia e delle politiche sociali Aysenur Islam.

.

2 commenti su “TURCHIA: CRESCE LA PROTESTA PER LA GIOVANE STUPRATA E DATA ALLE FIAMME”

  1. Pingback: Thai-sbobet เล่นผ่าน ทางเข้า LSM99

  2. Pingback: informative post

I commenti sono chiusi.

Scroll to Top