Fondazione Marisa Bellisario

Notariato: la scalata delle donne

Notariato: la scalata delle donne

di Gianluca Abbate

4 giugno 2015, nel suggestivo scenario della Residenza di Ripetta nel centro di Roma, la Fondazione Marisa Bellisario promuove “Notariato, la scalata delle donne”: un vivace e attualissimo dibattito che vede confrontarsi Notariato, rappresentanti delle istituzioni, delle Associazioni dei consumatori e di varie categorie professionali, coordinato da Gianluca Abbate e Silvia Vaccarezza.

“La costante crescita della presenza femminile nel Notariato, che oggi ha raggiunto un incoraggiante il 32,5%,è un gran bella notizia – esordisce la Presidente della Fondazione, l’Onorevole Lella Golfo – e per questo abbiamo deciso di promuovere questo dibattito, il primo di una serie di confronti sulle nuove professioni al femminile. Bisogna puntare i riflettori su questa nuova affermazione delle donne, nella giustizia come nelle professioni, nella sanità e nelle istituzioni. E allo stesso tempo bisogna guardare al gap tra la base e i vertici, che purtroppo c’è ancora! Anche nel Notariato».

Ad aprire il dibattito sono quindi le donne, il loro ruolo crescente nel Notariato e il valore aggiunto del loro contributo alla professione notarile. È quindi la volta dell’animata discussione sul DDL concorrenza e sulla sua incidenza – a detta di autorevoli giuristi invasiva e pericolosa – sulla funzione notarile. Il punto di convergenza e il presupposto essenziale è la “sicurezza” del sistema, percepita come tutela irrinunciabile e prioritaria. «Le battaglie si combattono e le leggi si fanno – afferma la Presidente Golfo – non contro qualcuno ma a favore della collettività. Le liberalizzazioni sono giuste quando migliorano la vita dei cittadini e non mettono a rischio la loro sicurezza. Semplificare è sacrosanto in un Paese dai mille lacciuoli ma dobbiamo togliere il superfluo non il necessario. E, soprattutto, dobbiamo avere sempre come faro la legalità».

Il ruolo dei notai, quali pubblici ufficiali, nella salvaguardia della legalità è d’altro canto una premessa condivisa, come sottolinea l’Onorevole Ignazio Abrigani, Vice Presidente della Commissione Attività Produttive della Camera dei Deputati, presso cui è incardinato il DDL Concorrenza. «Anche in qualità di avvocato – sostiene – ci tengo a dire che l’attività di controllo dei notai rappresenta un elemento fondamentale dello Stato e come tale va tutelato». Un ruolo che, a detta del Parlamentare, va difeso di fronte alle prospettive opinabili insite del Disegno di Legge anche attraverso un impegno granitico delle Associazioni dei Consumatori: se la caratteristica principale che connota l’attività notarile consiste esattamente nell’apprestare una tutela adeguata e imparziale in favore dei consumatori, tanto nel settore immobiliare che in quello societario, la libera attività notarile va tutelata e salvaguardata.

E che le Associazioni non faranno mancare il loro appoggio e sostegno convinto è chiaro sin dalle prime parole del Presidente di Federconsumatori. «Il DDL Concorrenza – tuona Rosario Trefiletti – è stato scritto da chi è contro i diritti dei consumatori essendo molteplici gli aspetti che dovrebbero essere assolutamente rivisti in quanto lesivi di fondamentali garanzie»; ha invocato, pertanto, un intervento riparatore da parte della politica. Nella stessa direzione il Senatore Elio Lanutti, Presidente dell’Adusbef, che manifesta grande preoccupazione per il reale spirito della riforma e piena fiducia nella funzione di legalità del notariato, percepita come assolutamente insostituibile.

Una funzione scandita dagli esempi concreti, come quello portato da Marcella Clara Reni, Presidente del Distretto Notarile di Palmi. «Nonostante io abbia subito l’incendio del mio studio e minacce personali per aver denunciato l’illegalità in cui mi sono imbattuta nell’esercizio dellafunzione notarile – interviene il Notaio – ho avuto il coraggio di non abbandonare la mia terra e di continuare a denunciare, per spirito di servizio nei confronti dello Stato». Quello spirito di servizio che è comune denominatore dell’operato quotidiano di circa 5000 notai in Italia e che viene rivendicato con orgoglio dal Consigliere Nazionale del Notariato. «Le competenze notarili -ribadisce con veemenza Maria Luisa Cenni – non possono essere “svendute” in forza di provvedimenti normativi demagogici a favore di altre categorie di professionisti che hanno seguito un percorso di formazione totalmente diverso e che non hanno superato un concorso bandito dallo Stato e finalizzato all’assunzione della qualifica di pubblici ufficiali». Un elemento, quello della preparazione che ritornerà a più riprese nel corso del dibattito come aspetto distintivo della funzione notarile: la selettività del concorso, quale elemento capace di qualificare il notariato come “categoria del merito”, di quel merito che si traduce in strumento di garanzia essenziale per chi fruisce di questo sistema.

E per la disamina proprio degli elementi distintivi e delle prerogative imprescindibili dell’attività notarile la parola viene data a un competente e combattivo parterre di Notai donne: da Lauretta Casadei, past President di Federnotai, a Pierluisa Cabiddu, fondatrice e Presidente del Sindacato Sociale Notarile, da Giulia Clarizio, componente della Commissione Settore Legislativo del Consiglio Nazionale del Notariato, a Paola Di Rosa, membro della Commissione Disciplina Regionale del Lazio, Valentina Rubertelli, Segretario del Comitato Regionale dell’Emilia Romagna, Adele Raiola, rappresentante dell’Associazione Italiana Giovani Notai, Gea Arcella, componente dell’Area Informatica del Consiglio Nazionale del Notariato.

Pur non appartenenti alla categoria ma solidali e concordi sull’importanza del loro ruolo anche Simonetta Matone, Sostituto Procuratore Generale presso la Corte d’Appello di Roma e dell’Avvocato Paola Balducci, membro Laico del Consiglio Superiore della Magistratura. La prima, che delinea un confronto tra la donna magistrato e la donna notaio oggi, ponendo l’accento sulla «commistione tra pubblica funzione e libera professione che caratterizza il notariato», mentre l’Onorevole Balducci sottolinea che l’imparzialità della funzione notarile, unitamente al controllo di legalità notarile, sono aspetti che non possono essere sottovalutati, proprio in virtù della loro indubbia rilevanza nel nostro ordinamento. E Claudia Cattani, partner Deloitte, ha evidenziato l’importanza della collaborazione tra le diverse professioni nel settore economico-finanziario.

Un muro compatto, quindi, contro cambiamenti che vadano non tanto a svilire la categoria quanto a imbrigliare e depotenziare una funzione fondamentale per la sicurezza della società e dei cittadini. «Ho difeso le ragioni del notariato già durante il governo Monti dinanzi a ipotetiche riforme che avrebbero destabilizzato il sistema – sostiene il Vice Presidente del Senato Maurizio Gasparri – e continuo a farlo con convinzione anche oggi».

L’auspicio comune è quindi quello di un ripensamento della politica che ponderi e dia il giusto peso all’infungibilità della figura del notaio, quale baluardo insostituibile a tutela della legalità. Un auspicio rispetto al quale il Sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico Simona Vicari dimostra apertura, manifestando piena disponibilità da parte dell’esecutivo a un confronto costruttivo con la categoria notarile. L’obiettivo condiviso, secondo il Sottosegretario, è addivenire a una soluzione che consenta di contemperare le diverse istanze: quelle del Governo, convinto della necessità di una maggiore apertura alla libera concorrenza, e quelle dei notai, persuasi che tale apertura sia ipotizzabile esclusivamente all’interno della medesima categoria. «I notai – conclude Simona Vicari – potrebbero far pervenire al Governo le proprie proposte anche attraverso il filtro della Fondazione Bellisario».Una conclusione che segna un passo avanti verso una soluzione che ha un solo obiettivo: garantire la tenuta del sistema, la legalità per il Paese e la sicurezza dei cittadini. Una conclusione che segna una nuova e proficua sinergia tra il Notariato e la Fondazione Marisa Bellisario.

5 commenti su “Notariato: la scalata delle donne”

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