“Io procederò rapidamente”. Dopo l’ennesima fumata nera – la ventesima – Giorgio Napolitano ha voluto avvertire ieri il Parlamento che lo stallo sull’elezione dei giudici alla Corte Costituzionale (e del componente laico del Csm) doveva concludersi al più presto. E, dopo appena 24 ore da quel suo “vado avanti per conto mio” pronunciato a denti stretti lasciando il vertice Asem di Milano, mette in pratica quanto detto ‘sorpassando’ in velocità il Parlamento e nominando i due giudici di designazione presidenziale.
Un segnale importante, anche in relazione alla scelta fatta perché dei due nuovi giudici della Consulta che vanno a sostituire Sabino Cassese e Giuseppe Tesauro. Assieme a Nicolò Zanon, ordinario di diritto costituzionale nell’Università degli Studi di Milano, la seconda nomina presidenziale è infatti al femminile: la professoressa Daria De Petris. Trentina, 58 anni, due figli, sposata con il direttore generale dell’ufficio anticorruzione dell’Ue, Giovanni Kessler, dall’aprile del 2013 è rettore dell’Università di Trento e vanta un curriculum di assoluto rispetto.
Laureata in Giurisprudenza a Bologna nel 1981 a Trento è stata ricercatrice, professore associato ed è dal 2000 professore ordinario di diritto amministrativo. È stata a lungo Vicepreside della facoltà di Giurisprudenza, Vicedirettore del dipartimento di Scienze giuridiche e Direttore della Scuola di specializzazione per le professioni legali delle Università di Trento e di Verona. I suoi principali temi di studio sono nelle aree del diritto pubblico, del diritto amministrativo italiano, comparato e dell’Unione Europea, della giustizia amministrativa, del diritto urbanistico, del diritto dell’ambiente, del diritto dei contratti e degli appalti pubblici. È autrice di numerose pubblicazioni tra le quali la monografia ‘Valutazione amministrativa e discrezionalità tecnica’, che è stata premiata come uno dei dodici migliori libri giuridici dell’anno dalla giuria del Club dei Giuristi (Istituto Luigi Sturzo, Roma). Il giudice De Pretis fa parte di vari comitati editoriali e scientifici ed è fra i fondatori dell’ Italian Journal of Public Law, la prima rivista giuridica italiana interamente in inglese.
In un’intervista le chiesero se esiste un potere delle donne. La De Petris rispose che «evidentemente sì. Il problema è nella vita pubblica, dove le donne hanno faticato e adesso stanno affacciandosi alla possibilità di incidere sui processi decisionali. Ma questo richiede dei tempi». Quanto alla sua carriera, disse sempre in quell’intervista, «non credo di aver trovato ostacoli legati alla mia condizione di donna».
Ora c’è da sperare che le nomine presidenziali possano servire a far ripartire il confronto politico e amgari anche a indirizzarlo verso una decisione improntata alle pari opportunità. Al momento, non è stata ancora calendarizzata la convocazione in seduta comune delle Camere che la capigruppo di Montecitorio e Palazzo Madama ha ‘precauzionalmente’ indicato genericamente nella settimana prossima. Nonostante sia partito immediato il plauso bipartisan per il richiamo di Napolitano, il punto di partenza lascia intendere che la strada è ancora tortuosa e tutta in salita: l’ultima votazione,
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