Fondazione Marisa Bellisario

L’INGHILTERRA NON È MAI STATA EUROPA

Di Valeria Ferrero & Valeria Gangemi

L’Inghilterra non ha mai accetto veramente di perdere la sua superiorità e sovranità. Ha continuato a vivere nell’idea dell’impero coloniale. Con la propria sterlina, il proprio sistema di misura, la guida a destra. E l’Euro non ha mai parlato Inglese.
Non vogliamo nasconderci dietro a uno scioccante e irrazionale no che rischia di uccidere il sogno di un Europa unita. Non possiamo accettare di arrenderci a un errore madornale che rischia, se non gestito bene e con convinzione, di renderci vittime dell’odio di estremismi politici, religiosi ed economici. La vittoria di Hillary, grazie al sostegno del nuovo socialista Bernie Sanders, dovrà dare slancio a se stessa a un Europa che rischiano di implodere. I politici europei sono stati troppo miopi nel concentrare la propria attenzione su normative di iper dettaglio, tralasciando di diffondere principi e spirito unitari.

Ma tutti i nodi vengono al pettine e un stato burocratico e privo di un identità vera ha dimostrato di tradire gli ideali dei Padri Fondatori, che a Messina diedero vita ad un idea, un progetto Grande che doveva essere un alternativa a monopoli o pericolosi duopoli di potere per evitare che la seconda guerra mondiale potesse crearne un terza. Ai padri si sono avvicendati figli e nipoti sino ad arrivare a un oggi dalle pericolose derive. Non possiamo mettere a rischio il mondo nell’incapacità di reagire al terrorismo religioso e agli attacchi che hanno ormai colpito America, Europa e Africa. Non possiamo sottovalutare la drammaticità delle vite di migranti in cerca di futuro, di un lavoro e di dignità e che continuano a morire. Muoiono nel Mediterraneo ma sono già stati uccisi da un freddo cinismo che continua a non scuotere le coscienze. Gli uomini di potere continuano a giocare, a competere e a dominare. Gli interessi sul campo sono sempre gli stessi.
Le recenti sfide politiche vinte in Italia dimostrano un potere politico crescente di donne nate da movimenti di rottura e di discontinuità che possono guidare a un modello sociale ed economico socialmente responsabile. Abbiano l’urgente necessità di cambiare per non morire e per assicurarci un futuro che si costruisce e si fonda sulla riscoperta di valori che poi sono sempre gli stessi Rispetto, Libertà, Equità e senso della cosa pubblica. Ideali che hanno mosso coscienze e creato riforme, rivoluzioni e cambiamenti.
L’Europa deve scegliere da che parte stare. Uniti si vince contro odio, dominio, egoismo paura e senso di superiorità. L’Inghilterra deve attraversare questo tunnel e si deve reinventare un modello politico con nuovi leader politici. La Regina non vivrà in eterno e non è più nel suo ruolo intervenire. L’Inghilterra si ubriacherà di un indipendenza solo apparente che ha basi minate da una economia reale fragile. Nel frattempo dobbiamo ritrovare passione verso il cambiamento senza assecondare le dichiarazioni di morte di politici che dovrebbero essere invitati a lasciare il posto per fare strada a chi ha energia ideali e forza per continuare dove abbiamo fallito.
È nella natura dell’uomo arrivare al punto di rottura per correggere la rotta. Solo di fronte a momenti critici si analizzano gli errori, si cambiano i comportamenti e si ricostruisce. E la discontinuità si può affrontare solo con il cambiamento. È davvero venuto il momento di nuovi paradigmi per affrontare le cose con un orientamento alla sostenibilità nel lungo termine.

5 commenti su “L’INGHILTERRA NON È MAI STATA EUROPA”

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