Fondazione Marisa Bellisario

CONTROLLATE PUBBLICHE: NUOVE PROCEDURE PER PIU’ DI CENTO RINNOVI E TANTE BIG

Sarà una primavera calda, su cui vigilare. Chi dice cento, chi duecento, a quanto pare nemmeno il Ministero dell’economia e delle finanze ha il polso esatto di quante saranno le controllate, di primo e secondo livello, dirette e indirette, le cui assemblee scadranno nel 2014. Certo c’è che si giocano partite importanti come Eni, la prima società italiana per valore di Borsa (circa 64 miliardi di euro), Enel, Finmeccanica e Terna, solo per citare le quotate e le più importanti, ma anche di Poste Italiane. E che la Legge Golfo impone anche alle controllate di rispettare la quota del 20% per il primo mandato e del 30% per il secondo e il terzo di donne nei Consigli di Amministrazione e nei collegi sindacali. La seconda novità, introdotta da una circolare dello scorso giugno, è che l’istruttoria sulle singole candidature sarà svolta dal Dipartimento del Tesoro, che sarà supportato, nel processo di ricerca e valutazione dei candidati, da Spencer Stuart Italia e Korn Ferry Intl., società specializzate nel recruiting di top manager, individuate con una specifica procedura di selezione. E non finisce qui.
Come recita la direttiva, “al fine di assicurare la massima trasparenza dei processi di selezione e d’individuazione dei candidati, le posizioni in scadenza e quelle che si renderanno disponibili nel corso dell’anno saranno pubblicate nel sito del Ministero dell’economia e delle finanze. Al termine dell’istruttoria, nella quale saranno valutate le candidature pervenute, verrà quindi sottoposta al Ministro una lista ristretta di nominativi unitamente a una relazione sui criteri di selezione adottati e sui profili dei candidati proposti. Il Ministro procederà alle designazioni, previa acquisizione di un parere favorevole sul rispetto dei requisiti di eleggibilità dei candidati designati e delle procedure seguite per la loro individuazione da parte di un Comitato di garanzia, istituito con apposito decreto ministeriale, composto da personalità di riconosciuta indipendenza e comprovata esperienza in materia giuridica ed economica. Presidente del Comitato è il professor Cesare Mirabelli, presidente emerito della Corte costituzionale, affiancato da Vincenzo Desario, a lungo Direttore Generale e ora DG onorario della Banca d’Italia, e dalla professoressa Maria Teresa Salvemini, Consigliere del CNEL, già Professore ordinario di Politica economica e finanziaria alla “La Sapienza”.
Per le società controllate indirettamente dal Ministero le procedure saranno analoghe e l’istruttoria sarà svolta nell’ambito delle società capogruppo, ma il Ministro avrà comunque la possibilità di sottoporre le designazioni più rilevanti al Comitato di garanzia”. La direttiva e l’elenco delle posizioni negli organi sociali da rinnovare sono pubblicati all’indirizzo http://www.mef.gov.it/ministero/societa-partecipate.html. In realtà, andando sul sito, l’aggiornamento è ancora fermo al 2013 ma entro il 31 Gennaio il Ministero dovrà pubblicare l’elenco delle posizioni in scadenza.
Non è solo burocrazia. L’indicazione degli incarichi permette l’invio dei curriculum da parte di potenziali candidati e sarebbe bene che per una volta una legge non venisse vista come un “inutile orpello”, come una regola bella ma inutile per mettere a tacere i rumori di piazza. Intanto la legge sulle quote garantisce già una bella novità che, gioco forza, introdurrà un cambiamento considerevole nel gioco delle poltrone pubbliche. C’è da sperare che la nuova procedura dia i suoi frutti e che non si verifichi la girandola dei “soliti noti”. In realtà, nella passata legislatura l’on Golfo aveva presentato una proposta di legge semplice e chiara “Divieto di cumulo di incarichi di amministrazione nelle società a prevalente partecipazione pubblica”: un semplice articolo in cui viene fatto “divieto di ricoprire la carica consigliere di amministrazione o di amministratore in più di una società a prevalente partecipazione pubblica statale, regionale, provinciale o comunale”. Sarebbe un bel primo passo per consentire l’ingresso non tanto e non solo di volti nuovi ma di nuove energie, competenze e idee alla guida di aziende importanti e vitali per l’economia del Paese.
MA

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