Fondazione Marisa Bellisario

MADE IN ITALY: SFIDE, DIFFICOLTÀ E SUCCESSI

di Monica Lucarelli*

Un grande tavolo rettangolare. Trenta teste pensanti che ricoprono ruoli diversi all’interno di sistemi complessi produttivi e decisionali. Un lungo confronto, a momenti acceso, a volte serio, a volte sospeso in una sottile emotività, spesso condotto con quella sottile ironia che rende le difficoltà più leggere da affrontare.

Quasi tutte donne, e qualche uomo, persone che si sono confrontate sui temi del Made in Italy. Sfide, difficoltà, entusiasmo e passione, successi e qualche inciampo, storie di vita quotidiana dove spesso privato e professione si intrecciano. Nessuna ha nascosto un po’ di amarezza, nel narrare le difficoltà affrontate. Perché se è vero che fare impresa in Italia è a volte estenuante, in un Paese in cui il profitto è ancora una parola da usare con cautela, e l’imprenditore (o imprenditrice che sia) è ancora visto come colui (o colei) che sfrutta e non come chi investe e crea valore per azienda e territorio, quando si è donne c’è una sfida in più, legata al genere. E questo risulta evidente sia per chi è impegnata in un’impresa familiare sia per chi è imprenditrice di prima generazione, e anche per coloro che sono manager.

Tutte e tutti abbiamo condiviso che il raggiungimento della parità sarà possibile solo se si agisce attraverso un patto tra i generi che consenta una valorizzazione delle differenze come se fossero un asset strategico di sviluppo. E allora servono role model al femminile, donne che “ce l’hanno fatta” nei campi più diversi, e soprattutto nelle discipline STEM. Le competenze fanno, e faranno sempre più, la differenza. In un mondo che va sempre più veloce, dove bisogna puntare all’aumento della produttività e alla diminuzione dell’impatto ambientale, il Made in Italy può trarre ancora più forza competitiva dallo sviluppo di soluzioni sostenibili in cui le tecnologie digitali diventano strumento per supportare non solo ambiti ad alta innovazione ma anche quelli più tradizionali, come l’agricoltura, la cultura o il fashion, per non parlare dell’economia dell’accoglienza e del tempo libero.

Noi donne abbiamo grandi margini di crescita per raggiungere le posizioni apicali, là dove non ci siamo ancora o siamo troppo poche. Ma siamo sulla strada giusta, abbiamo la forza, la determinazione e la passione. Confrontarsi continuamente e costantemente, condividendo esperienze positive, facendo rete tra noi e costruendo un ecosistema della diversità come valore, rappresentano certamente una chiave di successo per il vero raggiungimento dell’equità di genere per un mondo più equo. Lo dobbiamo alle generazioni future.

*Assessore Attività Produttive e Pari Opportunità, Comune di Roma

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