Fondazione Marisa Bellisario

STORIE DI DONNE

di Rita Lofano*

Storie di donne. Come quella di Civita Di Russo che è stata per trent’anni uno dei più importanti avvocati dei collaboratori di giustizia. Quando, giovanissima, le proposero di assistere un capomandamento di Caltanissetta, che di lì a poco sarebbe diventato collaboratore, il mafioso commentò: «Chista fimmina è!». Lei, con quel nome che è un’armonia, Civita, non si fece intimidire e oggi, trent’anni dopo, rivendica con orgoglio: «Quel pentito è ancora un mio assistito».

Storie di donne raccontate dalla Fondazione Marisa Bellisario. Devo tenere unito il filo di un dibattito sull’Unione europea, guidata da una donna, Ursula von der Leyen, presidente della Commissione che avrà il 40% di donne, «un punto di partenza». Si materializzano con le parole, storie di forza, pazienza, resistenza. Talento. Due ore in compagnia dello straordinario dipanarsi della vita. Essere donne, vivere in un Vecchio Continente per rinnovarlo, come le europarlamentari Caterina Chinnici e Benedetta Scuderi, l’economista Veronica De Romanis, Nicoletta Pirozzi dell’Istituto Affari Internazionali.

Due ore, un lampo, storie di donne. «Avete idea di cosa significhi oggi essere amministratore delegato donna in Calabria?».  La voce è quella di Desiderata De Angelis, numero uno di Sorinat (gruppo della grande distribuzione a marchio Conad, con sede a Lamezia Terme). Dopo il lancio del suo punto interrogativo, che precipita nel silenzio del non detto, una caduta libera di sottinteso e sospeso, vedi il muro di pregiudizi e stereotipi. Ah, le donne…

Eccolo qui, l’ostacolo che distruggi e poi beffardamente si ricostruisce, come in un videogioco, la schermata di un interminabile Space Invaders, come un film che torna sempre al punto di partenza, l’eterna scena in celluloide di «ricomincio da capo». «Stop», vai avanti, torna indietro. «Play», non fermarti. Sono storie di donne.

Le donne non sono uomini, tanto ovvio quanto necessario da ricordare, ogni giorno. Noi non dobbiamo imitare i nostri compagni, amici, fratelli, padri. Siamo donne. Aggressività e competizione, distacco emotivo, sono un copia e incolla. Ridisegnare la qualità e lo stile della leadership, questo sì che è interessante. Giochiamo con altre parole: empatia, dettaglio, dialogo, immaginazione, trasversalità. Ecco, improvvisamente cambia tutto, sono storie di donne. La potenza del soft power.

Amicizia, cosa rara perché è la fatica della cura, il coltivare, seminare e raccogliere, donare, è l’incrocio del destino tra le donne, con le donne, per le donne. La rivalità deve essere sostituita da una cultura di sostegno reciproco. Rete, parola che si traduce in aiuto, appoggio, comprensione e ascolto, per rompere le barriere e promuovere un cambiamento reale. La solidarietà femminile non è solo una questione emotiva, è un piano operativo, un’alleanza strategica per affrontare le sfide comuni. Non è solo un ideale, ma una necessità. In un mondo in cui le disuguaglianze si moltiplicano, questa connessione tra persone, questo mix di personalità, è un’arma di persuasione e cambiamento. È un legame che ci ricorda che non siamo sole nelle nostre battaglie. Donne che tessono storie di donne.

Alla fine della giornata, avevo un senso di rinnovata missione. La Fondazione Marisa Bellisario è un luogo che non ha confini, dove le idee germogliano e le soluzioni prendono forma. Essere parte di questo dialogo, anche solo per un giorno, è stato un onore e un privilegio. Che storie, di donne.

* Direttore AGI Agenzia Giornalistica Italia

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1 commento su “STORIE DI DONNE”

  1. Excellent pist however I wass wondring iff yoou could writ a liktte more onn tthis topic?
    I’d bee very thankful iff you could elaborae a little biit further.
    Blss you!

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