Fondazione Marisa Bellisario

REGGERÀ LA TREGUA?

di Margherita Boniver*

Fiumi d’inchiostro sono stati scritti sulla prima fase della tregua a tempo firmata da Israele e Hamas che dovrebbe portare alla liberazione di 33 ostaggi e al ritiro quasi totale dell’esercito dalla striscia di Gaza. Già la liberazione delle tre giovani donne trasferite sulle auto della Croce Rossa in mezzo a un mare di militanti o guerriglieri di Hamas in divisa da combattenti aveva stupito negativamente e fatto temere il peggio.

Il rilascio di questi ostaggi dei terroristi ha significato la liberazione di 90 detenuti palestinesi (70 donne e il resto minorenni) mentre le fasi successive prevedono lo “scambio” di 33 rapiti e 1700 prigionieri palestinesi inclusi ergastolani e terroristi.

Uno schema che ha avuto molti stop and go e soprattutto il lavoro minuzioso delle intelligence e diplomazie sotto la regia del Quatar, considerato da molti uno dei grandi finanziatori di Hamas. Le innumerevoli missioni di Blinken hanno dato l’ossatura a questo accordo ma è evidente la zampata di Trump nell’ultima fase.

Reggerà la tregua? Questo l’interrogativo ancora senza risposta.

La fragilità delle buone intenzioni delle parti in causa è sotto scrutinio, il timore per un “incidente”, che possa far saltare tutto, giustificato.

Nel frattempo la maggioranza risicata sulla quale si appoggia il governo Netanyahu è pressoché evaporata col Premier a caccia di voti di astensione al progetto presentato dal gabinetto d’emergenza nel quale siede anche l’opposizione.

Il contesto esterno sembrerebbe favorevole, con i principali gruppi terroristi che volevano la distruzione di Israele foraggiati dall’Iran in estrema difficoltà data la capacità di risposta dell’IDF. Rimane per il momento senza uno schema valido innanzitutto per la sicurezza di Israele e finalmente una entità statale per i palestinesi, il futuro della pace nella regione.

Le migliaia di morti a Gaza in seguito al pogrom del 7 ottobre e l’incertezza che ancora grava sul destino di due popoli e due Stati come prometteva la Risoluzione dell’ONU del 1947 che dava il via al ritorno degli scampati della Shoah nella loro terra di origine, è ancora una ferita aperta dopo decenni. Che dovrà essere rimarginata dagli uomini e dalle donne di buona volontà presenti in entrambi gli schieramenti.

*già Ministro e Presidente Fondazione Bettino Craxi

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5 commenti su “REGGERÀ LA TREGUA?”

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