Fondazione Marisa Bellisario

LA SFIDA (VINTA) DI IMPARARE A VIVERE DA SOLI

di Mariachiara Bortolotti*

Inaugurata la Casa di Robi, un progetto di housing sociale innovativo per giovani adulti con disabilità intellettiva. Una palestra dove allenarsi a vivere in autonomia, risposta concreta al “dopo di noi”

La Casa di Robi è il nuovo progetto di housing sociale per giovani adulti con disabilità intellettiva realizzato dalla Cooperativa Sociale Eureka fresco di inaugurazione, parte integrante del polo sociale innovativo di Cascina Cappuccina, a Melegnano. Un progetto rivolto a chi desidera uscire dalla casa dei genitori e si sente pronto a farlo.

Ultimo cascinale restaurato del complesso, una cascina tradizionale lombarda di origine cinquecentesca, la Casa di Robi è a pochi minuti dal centro di Melegnano: si va a fare la spesa a piedi, si prende l’autobus sulla via Emilia, si arriva a Lodi e a Milano con il treno in due fermate.

Dispone di 4 camere doppie, 2 camere singole, 4 bagni, la lavanderia, una grande sala per le attività, una grande cucina pensata per stare insieme, costruita su misura dai falegnami di Eureka. Aperta alla luce e alla natura grazie alle pareti vetrate.

Sono tutti ambienti pensati per rendere l’andare fuori casa un’esperienza concreta, felice, condivisa. «Vivere in autonomia, a Cascina Cappuccina – spiega la Presidente di Eureka, Eleonora Bortolotti – non è più un sogno irraggiungibile, ma una realtà quotidiana, fatta di relazioni, scelte e soddisfazioni. Ogni persona ha il suo percorso. Ogni passo è costruito su misura. Il contesto è protetto, ma autentico».

Le soddisfazioni che servono per l’inclusione vera le conosciamo: riguardano il lavoro, le amicizie, l’amore, lo svago… E la casa. Per iniziare a lavorare, stare bene con gli amici e trovare il proprio posto nella società ognuno ha il suo progetto di vita, costruito con gli educatori.

Un passo avanti importante in un ambito – quello della disabilità intellettiva – dove il lieto fine spesso non c’è.

La Casa di Robi è una palestra per allenare tutto quel che serve per vivere da soli: dalla cura personale alle pulizie degli spazi comuni. Alle sintonie tra possibili futuri coinquilini. Nella casa l’autonomia si allena come responsabilità in pratica. Per migliorare insieme agli amici con cui si è già fatto un pezzo di strada. Con l’aiuto e la supervisione degli educatori, che intervengono ad hoc, in modo sempre più leggero.

Il Politecnico di Milano, in collaborazione con Fondazione Triulza, ha scelto La Casa di Robi come best practice dell’autonomia abitativa (Dopo di noi).

Gli ingegneri meccatronici del Politecnico sono venuti in Cascina. Si sono seduti al tavolo con i nostri ragazzi per progettare l’app che li aiuterà ad essere più autonomi in questa nuova avventura. Per ricordarsi come fare bene le cose, divertendosi.

Il prossimo passo sarà la sperimentazione dell’applicazione, che tiene conto delle abilità e delle responsabilità crescenti dei giovani inquilini, per compiere le attività quotidiane in modo giocoso ma efficace.

Vivere da soli apre la strada a un’ulteriore evoluzione, con percorsi di vita e soddisfazioni che vanno oltre la disabilità.

«L’inclusione sempre al centro – continua Eleonora Bortolotti – il servizio di formazione all’autonomia e la Casa di Robi sono parte integrante dell’universo sociale e culturale di Cascina Cappuccina, dove l’inclusione non è un servizio ma uno stile di vita. Le ragazze e i ragazzi con disabilità non solo usufruiscono delle attività ma ne sono protagonisti come ispiratori, come volontari e come soci. Cosa di cui sono molto orgogliosi. Alcuni di loro entreranno a breve nel Consiglio Direttivo del Circolo Culturale Cascina Cappuccina, appena aperto dai soci più giovani di Eureka.

«L’universo che avete contribuito a creare è uno straordinario esempio di resilienza, inclusione, speranza – è il commento di Lella Golfo, Presidente della Fondazione Marisa Bellisario, che nel 2004 ha consegnato a Eleonora Bortolotti il Germoglio d’Oro. Un modello di innovazione sociale che mi auguro possa essere replicato anche in altre regioni, soprattutto al Sud, che come sapete tutti, mi sta molto a cuore».

«Abbiamo investito molto in questo progetto, unico nel suo genere, di cui i ragazzi e le famiglie sono entusiasti – ha fatto eco Eleonora Bortolotti -. Siamo pronte a replicarlo». Perché nessuno resti indietro.

 *Responsabile Fund Raising Cooperativa Sociale Eureka

LA COOPERATIVA SOCIALE EUREKA!

Nata nel 1993, la Cooperativa Sociale Eureka ha superato le 500 socie, 87% donne e i 10 milioni di euro di fatturato, grazie a una soddisfazione certificata degli utenti sempre sopra il 95%, a un investimento costante in ricerca e innovazione e a un’organizzazione su misura per armonizzare vita personale e professionale ideale per le madri lavoratrici. . Entrata nella rosa delle prime 30 imprese italiane guidate da donne (Assefor Camere), ha ricevuto importanti riconoscimenti, tra i quali il primo Germoglio d’Oro attribuito a un’imprenditrice sociale per l’innovazione e la qualità dei servizi family friendly e l’evento benefico di raccolta fondi dedicato dalla Filarmonica della Scala (2018).

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