di Elena Lucchini*
Il pieno conseguimento degli obiettivi di parità delle donne nella vita economica, nella politica e nella vita sociale richiede, oltre agli interventi normativi di contrasto alle discriminazioni, oltre alle misure per facilitare la presenza nel mercato del lavoro, anche dei profondi cambiamenti di ‘sistema’ e in particolare nella cultura e nella prassi che ancora limitano, nei fatti, la parità.
Aver preso parte alla 24ª edizione di Donna Economia e Potere della Fondazione Marisa Bellisario ha significato ancora una volta dare valore alla rete e all’alleanza tra istituzioni e privato che da sempre per Regione Lombardia rappresentano un pilastro nella concreta messa a terra di ogni iniziativa.
Dal 2010, la nostra regione ha sviluppato un modello di intervento per favorire la nascita di spazi dove si possano condividere significativi obiettivi e fare ‘cultura della parità’ e dell’inclusione per potenziare le sinergie tra tutti i soggetti che si occupano di Welfare creando reti pubblico privato che caratterizzano progetti dedicati a sostenere i bisogni di conciliazione delle famiglie. Con l’obiettivo di valorizzare e ottimizzare gli strumenti di programmazione, le risorse e le esperienze esistenti, per promuovere proprio l’integrazione tra diversi ambiti di policy.
Per la nostra Regione la prevenzione e il contrasto della violenza di genere, in tutte le sue forme, resta una priorità di questa legislatura.
Con riferimento all’inclusione delle donne vittime di violenza, Regione Lombardia da anni investe in particolare su due aspetti fondamentali per la fuoriuscita della donna dal circuito della violenza: la casa e il lavoro. Solo riacquistando autonomia abitative ed economica, infatti, la donna può realmente uscire dal percorso di violenza subita.
Dal 2023 ho promosso in tal senso due misure innovative e sperimentali focalizzate sempre più sul tema dell’autonomia lavorativa e abitativa.
Dal punto di vista lavorativo sono state stanziate risorse pari a 1,5 milioni di euro per l’approvazione del bando per la promozione di progetti e interventi di reinserimento lavorativo e di formazione professionale per l’empowerment femminile e la ripartenza economica e sociale delle donne vittime di violenza.
Con riferimento all’autonomia abitativa è stata invece avviato una importante sperimentazione che ha destinato oltre 3 milioni di euro per l’individuazione di alloggi Aler – patrimonio immobiliare pubblico – da destinare alle donne vittime di violenza e ai loro figli.
Gli alloggi individuati dalle Aler vengono messi a disposizione dei soggetti gestori dei centri antiviolenza e delle case rifugio e per un minimo di cinque anni il contributo regionale permette di coprire interamente il canone di affitto e le spese reversibili.
In un’ottica di prevenzione, da tempo investiamo anche in progetti che vedono il coinvolgimento del sistema scolastico di ogni ordine grado. Consideriamo centrali gli interventi di formazione e formazione avviati all’interno del sistema universitario lombardo per attivare percorsi formativi e di sensibilizzazione sul tema della violenza e costruire un sistema di competenze multidisciplinari utili alla prevenzione e il contrasto della violenza contro le donne e che concorra alla specializzazione degli operatori dei servizi dedicati al tema.
Il cambio di paradigma si raggiunge però solo insieme come testimonia quello che ho visto in questo evento della Fondazione Marisa Bellisario: allearsi e mettere in comune competenze politiche umane e professionali.
* Assessore alla Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari opportunità, Regione Lombardia