di Irene Boni*
Qualche giorno fa, durante una videoconferenza, un giovane ventenne mi ha posto una domanda tanto semplice quanto rivelatrice: “Com’è composta la rappresentanza del Comitato Scientifico? Perché se siamo in stragrande maggioranza uomini, pur essendo un progetto stimolante, non posso e non voglio farne parte”. Una frase diretta, che mi ha riempita di orgoglio e fiducia: se i boomers cercavano nel lavoro sicurezza e stabilità, e i millennials opportunità di crescita e realizzazione personale, le nuove generazioni puntano tutto su valori e coerenza, rifiutando di scendere a compromessi quando si tratta di equità, inclusione, parità di genere, e impatto sociale.
Torno con la mente al pomeriggio di fine settembre, quando, durante il XXIV evento della Fondazione Bellisario “Donne, Economia & Potere”, ascoltavo le voci esperte di figure dell’economia e della politica. Mi chiedevo cosa avrei potuto portare come contributo: l’intuizione è stata chiara e semplice, ma potente. I giovani.
I giovani come motore di cambiamento
Ho avuto il privilegio di lavorare per 15 anni in aziende dove l’età media non superava i 33 anni, e ho imparato che i giovani non sono “entità da rettificare”, ma motori di cambiamento. Ignorarli rallenta il progresso. Ascoltarli lo rende comprensibile. Accoglierli accelera la trasformazione.
Oggi, questa generazione, la Gen Z, sta trasformando il mondo del lavoro con richieste precise. Uno studio di Deloitte Global 2023 rivela che l’83% dei giovani considera il work-life balance un elemento chiave nella scelta del datore di lavoro, e il 76% privilegia aziende che offrono flessibilità lavorativa. Non è solo una questione di preferenze: è un messaggio forte e chiaro alle organizzazioni.
Allo stesso tempo, questi giovani non cercano solo opportunità personali. Secondo un’indagine di Ipsos condotta insieme al King’s College di Londra nel 2023, il 78% di loro ritiene essenziale promuovere la parità di genere nei luoghi di lavoro. La Gen Z pretende che le imprese riflettano i valori di equità e giustizia.
Giovani e donne: un legame naturale
C’è un filo sottile ma resistente che lega i giovani alle donne. Le istanze che i primi portano nel mondo del lavoro – flessibilità, meritocrazia, valorizzazione dei percorsi non lineari, diritto ad una genitorialità condivisa – sono le stesse che possono aprire spazi anche per le seconde. Non è un caso che la flessibilità lavorativa, reclamata dai giovani, sia anche una condizione indispensabile per permettere alle donne di conciliare carriera e famiglia. Secondo un rapporto ISTAT 2023, le donne italiane con un lavoro stabile hanno una probabilità del 30% maggiore di avere figli rispetto a quelle in situazioni di precarietà o non lavoratrici.
Promuovere le istanze dei giovani significa, dunque, creare opportunità anche per le donne, rompendo il circolo vizioso che penalizza la partecipazione femminile al mondo del lavoro e che alimenta l’inverno demografico e la stagnazione economica.
Anche mettendo da parte l’aspetto etico della parità di genere, i dati macroeconomici dimostrano quanto sia strategica: secondo uno studio dell’EIGE, il raggiungimento della parità di genere in Italia potrebbe incrementare il PIL di 12 punti percentuali, un impatto superiore a qualsiasi manovra economica immaginabile.”
Il futuro si costruisce insieme
Il cambiamento non è una scelta, ma una necessità. Lasciare che i giovani prendano lo spazio che reclamano, ascoltarli e accoglierli significa aprire la strada a un futuro in cui le donne abbiano le stesse opportunità degli uomini, in cui i giovani possano sentirsi protagonisti, e in cui l’intera società ne benefici.
Quel filo sottile che lega giovani e donne è la vela che può sospingere la nostra economia e il nostro progresso sociale verso un nuovo orizzonte, di cui beneficeranno non solo queste categorie. Un contesto lavorativo in cui l’individuo non viene sminuito dalle sue necessità personali ma valorizzato nella sua complessità e unicità.
Non perdiamo l’occasione di tessere insieme la trama di questa Rivoluzione.
*Senior Advisor e Non-Executive Director Edizione e Safilo