ASSÓLO
da “La rosa sbagliata” di Giulia Catricalà
Sono passati 24 anni dall’istituzione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne. Ancora prima dell’Onu, a scegliere il 25 novembre per celebrare la battaglia contro la violenza di genere fu il primo incontro femminista latino-americano svoltosi a Bogotà nel 1981. La data è in memoria delle sorelle Mirabal: il 25 novembre 1960, le tre attiviste politiche furono bloccate sulla strada da agenti del Servizio di informazione militare, stuprate, torturate e strangolate, vennero gettate in un precipizio, a bordo della loro auto, per simulare un incidente.
di Eugenia Roccella – Una ogni tre giorni. Una vita ogni tre giorni spezzata, una donna ogni tre giorni assassinata. È la drammatica contabilità dei femminicidi nel nostro Paese, ancor più preoccupante se si pensa che numeri così agghiaccianti, così intollerabili, sono addirittura migliori rispetto a quelli di tante altre nazioni europee, per non parlare di ciò che accade in altri luoghi del mondo.
di Martina Semenzato – La lotta alla violenza di genere deve tornare al centro del dibattito quotidiano per riappropriarci della cultura del rispetto, che deve essere recepito nel tessuto sociale: il tema oggi fondamentale è quello della prevenzione. Viviamo in un’epoca in cui i problemi si risolvono con i conflitti e non con il confronto, dove vecchie forme di patriarcato si uniscono a nuove forme di patriarcato.
di Francesco Vaia – Dal Paese, in ogni suo ambito, si alza forte una richiesta: Prevenzione! Possiamo e dobbiamo fare di più per evitare questo stillicidio ormai quotidiano, davvero non più tollerabile. Tante tragedie, collettive e individuali, potevano essere evitate? Prevenute?
di Mariastella Gelmini – Lo scorso 6 ottobre ho avuto il piacere di partecipare all’iniziativa “Donna, Economia & Potere”, organizzata a Palermo da Lella Golfo e dalla Fondazione Marisa Bellisario. Ho preso parte alla tavola rotonda sul tema dei femminicidi e della violenza di genere. È stata una bella occasione di confronto per ribadire, ancora una volta, alle donne che subiscono violenza – fisica, psicologica ed economica – che non sono sole. È stata una opportunità preziosa anche per indagare a fondo, grazie al contributo di docenti, esperti, Centri antiviolenza e giuristi lì presenti, su quali strumenti mettere in campo per prevenire e contrastare la violenza che ormai non è più un’emergenza, ma un fenomeno endemico, strutturale.
di Simonetta Matone – Doveroso è il riferimento al capovolgimento epocale che c’è stato nel passaggio dalla violenza carnale, reato contro la morale a violenza sessuale, reato contro la persona, all’inizio del governo Berlusconi. A seguire tutte le norme di civiltà a favore delle donne sono nate da governi di centrodestra: mi riferisco alla violenza sessuale, alle aggravanti della violenza sessuale, all’istituzione del Garante Nazionale per l’Infanzia e l’Adolescenza, alla legge sulla pedopornografia, alla legge sulla prostituzione minorile, alle ennesime aggravanti che fece Alfano della violenza sessuale, al “Codice Rosso” e al suo rafforzamento, al dl Roccella.
di Elena Bonetti – La giornata del 25 novembre anche questo anno è segnata dal dolore per la vita spezzata di un’altra donna. Giulia Cecchettin non è un numero nell’elenco, insopportabile alle nostre coscienze, delle vittime di violenza di genere che ogni anno inesorabilmente non diminuisce. Giulia una donna che aveva diritto di essere libera, di laurearsi in ingegneria, di realizzare i propri sogni. Di vivere.
di Cristina Rossello – La gravità della situazione in cui riversa l’Italia in tema di violenza sulle donne è ormai lampante. Basti guardare qualche numero delle ultime statistiche: secondo l’ultimo report del Viminale, Donne vittime di violenza dell’8 marzo 2023, negli ultimi tre anni il numero di donne uccise volontariamente è costantemente aumentato. Solo nel 2023 si sono registrati 295 omicidi, con 106 vittime donne, di cui più della metà per mano di un partner o ex partner.