di Paolo Cellini*
Si parla tanto, tantissimo di Ai, e la ragione è semplice: mentre Internet ha impiegato quasi trent’anni per raggiungere oltre 4 miliardi di utenti grazie agli smartphone e 1,8 miliardi grazie ai Personal Computer, circa 2 miliardi di siti web, oltre 4 milioni di app mobili e 181 zettabyte di dati prodotti, AI raggiungerà e supererà questi risultati in 5 anni.
L’enorme quantità di dati generati, che continua con una crescita esponenziale grazie anche ai progressi delle capacità di trasmissione delle telecomunicazioni e di elaborazione dei computers, hanno creato un Pianeta Digitale nel quale gli esseri umani non riescono più a navigare: abbiamo bisogno di delegare ai computer stessi tramite tecnologie dell’AI (il concetto di agenzi, cioè di delega) la ricerca, la sintesi, la produzione, il coordinamento tra applicazioni che noi non riusciamo più a fare. Grazie anche alla nuova generazione di smartphone, gli “AI phone”, che partendo dal 2024/25 stanno arrivando sul mercato, AI diventerà una tecnologia disponibile a tutti e garantendo la facilità d’uso e la capacità di gestire l’interpretazione e l’orchestrazione di enormi masse di dati. Sono tre i fattori chiave del passaggio dalla transizione digitale alla transizione AI (figura I.1).
Fig. I.1. Internet to AI Transition
Dati digitali. Internet ha creato un volume di dati enorme e in continua crescita. C’è un mondo “pre-Internet” con pochi computer che si scambiavano pochi dati con grandi limiti fisici e geografici, e un mondo “post-Internet” con 4 miliardi di persone e 18 miliardi di dispositivi IoT, dove quasi tutto si basa sulla produzione, lo scambio e l’archiviazione di enormi quantità di dati digitali.
Nuove tecnologie. Questa enorme quantità di dati prodotti, creati e in crescita esponenziale non può più essere gestita con tecnologie e approcci tradizionali. Le tecnologie di AI e di AI generativa, come i Large Language Models (LLM), ci permettono di gestire un pianeta sempre più digitale, ma richiedono infrastrutture potenti per elaborare grandi volumi di dati. Questo ha portato alla creazione di data center, server e chip specifici.
Adozione di massa. Entro la fine di questo anno, circa 200 milioni di persone utilizzeranno smartphone dotati di intelligenza artificiale: gli “AI Phones” (Samsung Galaxy 24, Google Pixel 9, Apple iPhone 16). Entro il 2027, si prevede che 1 miliardo di utenti disporrà di dispositivi AI (stima IDC). Poiché vengono venduti 1,2 miliardi di smartphone all’anno, entro il 2030, sulla base di un normale tasso di sostituzione, avremo più di 4 miliardi di cittadini con smartphone capaci di AI.
In pochi anni, quindi, l’AI sarà un’esperienza essenziale per tutti e per tutte le aziende (proprio come lo è oggi Internet), creando un mercato di servizi basati su di essa di dimensioni enormi. A differenza di Internet la transizione verso AI sarà molto più rapida e dirompente (pochi anni contro tre decenni). Questo rende necessario che tutti, dalle piccole alle grandi imprese, dalle istituzioni ai consulenti, dalle scuole alla sanità, dalle banche alle fabbriche, inizino immediatamente a testare, sperimentare, implementare e progettare prodotti che abbiano caratteristiche o componenti di AI. Queste previsioni di impatto si basano su alcuni driver e su 3 fasi dell’era AI in sequenza (grafico 1):
- Sviluppo dell’intelligenza artificiale: con il rilascio del primo LLM (large language model) di Open AI, ChatGPT, si è entrati nella nuova fase dell’AI generativa. Una svolta tecnologica testimoniata da oltre 100 milioni di utenti attivi mensilmente a soli due mesi dal suo rilascio. Questi nuovi modelli di AI sono in grado di elaborare miliardi di parametri in tempo reale e i loro sviluppi sono favoriti dalla crescente disponibilità di grandi quantità di dati provenienti principalmente da Internet, e dalla necessità di aziende come Google, Amazon, Microsoft, Meta, Apple (chiamate GAMMA) di difendere ed espandere il proprio business nell’AI. Queste aziende stanno facendo e continueranno a fare investimenti per centinaia di miliardi di dollari.
- Evoluzione dell’intelligenza artificiale: l’evoluzione dell’AI è stata favorita da diversi elementi:
- Data center e reti di telecomunicazione: degli 11mila data center distribuiti a livello globale, circa il 20% è già pronto per le enormi capacità di elaborazione richieste dall’AI (Wall Street Journal).
- Cloud computing: Amazon Web Services (AWS), Microsoft Azure e Google Cloud (che detengono oltre il 60% della quota di mercato) hanno aumentato gli investimenti per offrire alle aziende servizi e prodotti di intelligenza artificiale.
- Chip: per elaborare l’enorme quantità di dati sono necessari chip specifici, come quelli di Nvidia basati sulla tecnologia GPU. I chip dedicati ai data center AI di Nvidia hanno una quota di mercato stimata tra il 70% e il 95%, con concorrenti come Intel e AMD e startup che hanno rilasciato o annunciato il rilascio futuro di chip AI.
- Sviluppo del mercato dell’AI: con l’arrivo di AI phone a basso prezzo entro i prossimi due anni, l’AI diventerà per tutti e sarà ovunque. Come è già successo con il mobile Internet intorno al 2010/12, quando, con l’arrivo di smartphone a basso prezzo, si sono create le condizioni per una diffusione di massa, così sarà per l’AI. Tutti i dispositivi mobili diventeranno abilitati all’AI: AI phone, AI PC, orologi AI, occhiali AI, anelli AI, braccialetti AI. Entro il 2030, ci saranno servizi di AI in ogni dispositivo connesso a Internet.
Siamo quindi all’inizio di una nuova era in cui la tecnologia dell’AI sarà pervasiva e, di conseguenza, avrà un impatto sulle nostre relazioni economiche, sociali, politiche, e ogni azienda dovrà adattarsi a questo nuovo paradigma di utilizzo cogliendo le opportunità di un mercato enorme fatto di miliardi di persone. Più la tecnologia diventerà matura, pervasiva e facile da applicare, più saremo in grado di affrontare le grandi sfide globali, ripensando non solo al modo in cui lavoriamo e viviamo, ma anche a come risolvere le grandi sfide della nostra società in modo innovativo e responsabile.
La figura I.2 ci fa vedere l’evoluzione storica e la traiettoria delle tecnologie.
Ci aspetta un mondo totalmente nuovo, interessante, che suscita tantissime domande sull’impatto dell’AI: dal lavoro che faremo, all’economia, alla democrazia, alla geopolitica, all’etica
In questo breve articolo, non c’è lo spazio per approfondire: ho provato a dare evidenza del fatto che ci dobbiamo preparare in fretta, perché AI accadrà ed accadrà in brevissimo tempo.
Fig. I.2. The Digital Planet Evolution
*Professore di Economia Digitale, Luiss Guido Carli
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