di Elena Bonetti*
L’Italia sta vivendo una crisi demografica senza precedenti. Siamo scesi sotto i 400.000 nati all’anno e il rapporto tra popolazione attiva e non attiva rischia di rendere insostenibili i conti pubblici nel giro di pochi anni. Di fronte a questo scenario, il Parlamento ha scelto di istituire una Commissione d’inchiesta per analizzare a fondo il fenomeno e individuare risposte concrete ed efficaci.
La nascita di questa Commissione ha visto l’unanimità di tutte le forze politiche, un segnale importante di consapevolezza e responsabilità. Il calo demografico non è un problema di destra, di sinistra o di centro: è una sfida che riguarda l’intero Paese e il suo futuro. Per questo, la nostra missione sarà costruire un quadro chiaro e sistemico della situazione, mettendo in relazione dati ancora sconnessi e delineando strategie che abbiano il più ampio consenso parlamentare possibile.
Affrontare l’inverno demografico significa agire su più fronti. Certamente, servono politiche per la natalità e la famiglia, ma da sole non bastano. È necessario investire in lavoro, favorendo l’occupazione femminile e giovanile, sostenere una politica migratoria regolata per rispondere alle esigenze del mercato del lavoro, potenziare la sanità e i servizi di cura per una popolazione che invecchia. Fondamentali sono anche scuola e università, per dotare le nuove generazioni delle competenze necessarie alle sfide della modernità.
Il tempo gioca contro di noi. Anche qualora si riuscisse a invertire la tendenza delle nascite, ci vorrebbero anni prima che i nuovi nati entrino nel sistema economico. Nel frattempo, dobbiamo garantire la sostenibilità del nostro modello sociale. Politiche per l’immigrazione integrate e ben gestite possono essere parte della soluzione, così come misure per evitare la fuga di giovani talenti e incentivare il loro rientro in Italia. Dobbiamo offrire opportunità concrete: investimenti nella ricerca, incentivi fiscali e politiche abitative che rendano il nostro Paese attrattivo per chi oggi sceglie di partire.
Nel mio impegno come ministra delle Pari Opportunità e della Famiglia, ho promosso il Family Act, una riforma pensata per sostenere le famiglie con misure strutturali. Alcuni passi sono stati fatti, come l’assegno unico universale e le agevolazioni per il lavoro femminile, ma molto resta da realizzare: riforma dei congedi parentali, incentivi per le donne, potenziamento dei servizi educativi, politiche per la casa e per il lavoro dei giovani. Su questi temi la Commissione d’inchiesta potrà offrire un contributo fondamentale.
Siamo consapevoli del rischio che molte Commissioni d’inchiesta finiscano nel nulla. Per evitarlo, lavoreremo con rigore, basandoci su analisi serie e scientifiche, coinvolgendo il mondo accademico, le parti sociali e le associazioni. Abbiamo due anni per produrre risultati concreti e delineare un percorso di politiche pubbliche efficaci.
L’Italia ha superato momenti difficili quando ha saputo mettere in campo visioni di ampio respiro, unendo competenze e responsabilità. Questa è la sfida che ci attende: trasformare un problema epocale in un’opportunità per rilanciare il futuro del nostro Paese.
* Presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sugli effetti economici e sociali derivanti dalla transizione demografica in atto
