Fondazione Marisa Bellisario

MADRI NONOSTANTE TUTTI (GLI OSTACOLI)

Diventano madri sempre più tardi, spesso sono costrette a rinunciare al lavoro e al tempo libero a causa degli impegni e di un welfare che non riesce a sostenere le donne che decidono di mettere al mondo un bambino. È questo il quadro che emerge dal II Rapporto “Le equilibriste: la maternità tra ostacoli e visioni di futuro” sulla condizione materna in Italia, diffuso da Save the Children.
Partendo dal principio, possiamo dire che le italiane sono tra le mamme più attempate d’Europa: penultimo posto, seguita solo dalla Spagna, con una media di anni al parto di 31,7 contro quella europea di 30,5.

IL DIVARIO TRA REGIONI

I tre indicatori di cura, lavoro e servizi per l’infanzia della seconda edizione del Mothers’ Index italiano sottolineano come la scelta di diventare madre nel nostro Paese possa pregiudicare la condizione sociale, professionale ed economica di una donna. E già qui ci sarebbero motivi sufficienti per preoccuparsi (o arrabbiarsi) ma, visto che peggio non c’è fine, dal rapporto emergono anche delle differenze tra le Regioni italiane a dir poco inaccettabili. Come sempre, al Nord è meglio e per una madre che mette al mondo una creatura nel profondo Sud, le difficoltà si moltiplicano, quasi non fosse anche lei italiana e quasi che la maternità non fosse una risorsa ma solo un ostacolo… La Regione “mother friendly” per eccellenza è, manco a dirlo, il Trentino-Alto Adige, seguito da Valle d’Aosta (2°), Emilia-Romagna (3°), Lombardia (4°) e Piemonte (5°). Emblematico il caso del Veneto, che rispetto allo scorso anno, sale di tre posizioni (dal 9° al 6° posto). È la Sicilia (20°) a registrare la performance peggiore a livello nazionale, preceduta da Calabria (19°), Puglia (18°), Campania (17°) e Basilicata (16°).

MAMME AL LAVORO, O FORSE NO…

Ovviamente nella poco sollevante condizione delle madri italiane influiscono pesantemente le criticità strutturali sul fronte dell’occupazione. Le disparità salariali, i part-time, le riduzioni dell’orario di lavoro, i contratti precari sono spesso le situazioni alle quali le donne devono adattarsi per non perdere il proprio posto nel mercato del lavoro. In questo quadro, la conseguenza più diretta è un abbassamento del livello di qualità della vita che spesso pregiudica scelte familiari e riproduttive. Inoltre, rispetto ai loro colleghi uomini, in Italia le donne vengono pagate meno, una condizione che le rende vulnerabili e a rischio di povertà. In Italia, le donne in fascia d’eta “fertile” sono occupate per il 57,9% (media che ovviamente al Sud è meno della metà) contro il 77,9% di uomini della stessa età. Con l’aumentare del numero di figli, aumentano anche le possibilità di rimanere disoccupate. In Italia, si passa da un tasso occupazionale del 58,4% per le donne con un figlio (72,5% la media UE28), al 54,6% per quelle con due bambini (71% la media UE28) fino al 41,4% per quelle con tre o più figli (54,9% la media UE28). Invece gli uomini registrano tassi occupazionali rispettivamente dell’82,1%, dell’86,7% e dell’82,9%: ovvero per un uomo avere figli è assolutamente ininfluente se non un incentivo alla carriera!!

CAREGIVERS

In Italia, poi, molte donne, spesso sole (anche a causa dell’aumento dei divorzi e delle separazioni), si trovano a dover sopperire ad un welfare carente e a doversi occupare di genitori anziani e di figli piccoli in un’età sempre più adulta. Sono circa 8 milioni, infatti, le madri tra i 25 e i 64 anni che convivono con figli under 15 o tra i 16 e i 25 anni ancora economicamente dipendenti. Le incombenze della cura familiare si concentrano maggiormente sulle mamme con il figlio più piccolo sotto i 5 anni (2,7 milioni), su quelle con il figlio più piccolo tra i 6 e gli 11 anni (2 milioni) e su quelle con il figlio più piccolo oltre i 12 anni (3,2 milioni); anche se le maggiori criticità relative al carico di cura pesano soprattutto sulle mamme con tre o più figli (646mila) e su quelle con due figli dei quali quello più piccolo è sotto i 5 anni (1,1 milioni). Se si sommano a questi dati quelli sulla cura di persone anziane, il risultato è allarmante: la media complessiva del lavoro di cura di bambini 0-4 anni e anziani over 80 che grava sulle donne in Italia tra i 15 e i 64 anni è del 33,8% e aumenterà nel 2036 arrivando al 46,2% (a meno che, come è auspicabile, non si rafforzi nel frattempo la rete di welfare e cambi in modo significativo la distribuzione dei carichi di cura tra donne e uomini).
Un trend, quello del carico della cura familiare, che passa di donna in donna come una staffetta obbligata e viene chiamato global care chain (catena della cura globale) e che vede le donne come caregivers, siano esse componenti della famiglia oppure no. Le donne italiane, a causa del loro ingresso nel mondo del lavoro e del mancato welfare a loro supporto, sono costrette a delegare altre donne spesso provenienti da Paesi economicamente meno avanzati, la cura di figli ed anziani. Queste stesse donne, sono costrette a lasciare la propria famiglia nel Paese di provenienza e a delegare a loro volta altre donne all’accudimento dei bambini o degli anziani.

GLI ASILI, QUESTI SCONOSCIUTI…

Nella conciliazione tra vita e lavoro per le donne, ruolo fondamentale riveste l’accesso al nido e ai servizi di assistenza all’infanzia. Diversi studi evidenziano come anche lo sviluppo del bambino sia strettamente legato alla frequenza dell’asilo nido. Solo 9 paesi in UE hanno raggiunto l’obiettivo del 33% di bambini sotto i 3 anni che frequentano il nido. L’Italia è di poco sopra il 27% considerando il cumulo di presenze nei nidi pubblici e in quelli privati. Il dato che riguarda l’utenza effettiva dei soli asili pubblici in Italia è preoccupante, la media nazionale è solo del 12,9%. Negli ultimi anni, nel nostro Paese sono state approvate leggi a sostegno delle famiglie, che mirano a combattere le difficoltà anche economiche di chi decide di mettere al mondo un figlio, tuttavia, il più delle volte si tratta di bonus e misure una tantum che non rafforzano la rete strutturale dei servizi.

3 commenti su “MADRI NONOSTANTE TUTTI (GLI OSTACOLI)”

  1. Pingback: rolex replicas

  2. Pingback: king slots

  3. Pingback: Tankless Water Heater Repair Plumbers Near Me

I commenti sono chiusi.

Scroll to Top