Fondazione Marisa Bellisario

LA COMMISSIONE EUROPEA DELINEA LE PRINCIPALI SFIDE IN MATERIA DI PARITA’ DI GENERE

di Laura Micca
In occasione della giornata internazionale della donna (8 marzo), la Commissione europea ha riaffermato il suo impegno a combattere le disuguaglianze di genere in tutta l’ Unione europea.
Le nuove statistiche dell’ Eurobarometro sottolineano la lotta contro le disuguaglianze tra uomini e donna come una priorità europea, mentre l’ ultima relazione annuale della Commissione europea in materia di parità tra donne e uomini dimostra come, nonostante i registrati progressi, molti passi avanti dovranno essere ancora fatti.
“L’ Europa non può permettere un sottoutilizzo di un potenziale del 50% della sua popolazione. Anche se le pari opportunità per donne e uomini sono diventate più che mai una realtà, c’è ancora molta strada da percorrere. Per ogni euro guadagnato da un uomo in Europa, una donna ne guadagna ancora solo 84 centesimi. Le donne sono ancora sottorappresentate sia nel mondo degli affari sia in quelli della politica ed inoltre, una donna su tre ha subito violenza sessuale e fisica. Questo non può continuare ad essere possibile”. La stessa Vera Jourová, Commissaria europea per la giustizia, i consumatori e l’ uguaglianza di genere, ha sottolineato il suo personale impegno nell’affrontare queste sfide nel raggiungimento di risultati tangibili.Circa nove europei su dieci (91%) concordano sul fatto che la lotta contro la disuguaglianza tra uomini e donne sia necessaria per costruire una società più giusta, mentre una percentuale simile (circa l’ 89%) pensa che la priorità in ambito di parità tra uomini e donne debba essere quella di aiutare le donne a diventare più economicamente indipendenti.
Le due aree che l’ Unione europea dovrebbe affrontare con maggiore urgenza sono la lotta contro la violenza sulle donne (in particolare quella sessuale) ed il divario retributivo tra i sessi.
Il Rapporto europeo del 2014 sulla parità tra donne e uomini dimostra come, nonostante i divari tra uomini e donne si siano ridotti negli ultimi decenni, le disuguaglianze all’interno e fra gli Stati membri siano cresciute e rimangano ancora critici alcuni settori: per ogni ora lavorata, le donne guadagnano in media il 16.4% in meno degli uomini registrando un divario retributivo pari al 39% e rimangono ancora concentrate in settori poco retribuiti.
Rappresentano inoltre ancora meno di un quarto dei membri all’interno dei consigli societari, pur essendo quasi la metà della forza lavoro impiegata (circa il 46%).
Ad incrementare tali dati, l’ estensione della parità di genere differente all’interno degli Stati membri e le carenti politiche di conciliazione che ostacolano l’ occupazione femminile e quindi il potenziale di crescita economica.
Le donne hanno maggiori probabilità di avere un grado di istruzione superiore (oltre il 60% dei nuovi laureati è donna), ma rimangono nettamente sottorappresentate in ambito professionale e nella ricerca.
Molti sono stati gli sforzi dell’ Unione europea nella promozione della parità di genere: raccomandazioni specifiche per Paese, opportunità di co-finanziamento, investimenti per incoraggiare l’ occupazione femminile e strutture educative di prima infanzia e di assistenza, campagne a livelli nazionali contro la violenza sulle donne.
La Commissione europea continuerà a lavorare con gli Stati membri, le organizzazioni non governative e le parti interessate per implementare il concetto di parità di genere a tutti i livelli, rafforzando e consolidando i risultati positivi ottenuti in passato in vista delle nuove sfide future.
L’ accento sarà posto soprattutto sulle lacune lasciate in ambito di occupazione e processi decisionali e sulla lotta contro la violenza sulle donne.

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