Fondazione Marisa Bellisario

L’APPRENDIMENTO (DAI NIDI A TUTTO L’ARCO DELLA VITA) È IL BENE COMUNE

18di Benedetta Cosmi

Chi si occupa della formazione? Nelle versioni in corso di elaborazione del Recovery Plan, si è intravisto il piano per gli asili nido e le scuole materne. Quando parliamo di un tema così importante, però, dobbiamo ricordarci che la formazione parte dai primi mesi ed è, nei Paesi in cui funziona, per tutto l’arco della vita. Il life long learning è infatti uno degli obiettivi maggiormente disattesi dal nostro Paese.

La casa della cultura in Svezia, a Stoccolma, rappresenta esattamente l’immagine che vorremmo affiancare a quella di un pilastro come la scuola. Istituzione di cui si è discusso a stagioni alterne, poco e tra pochi, troppo e male, col medesimo risultato di trascurare i temi e le persone, le risposte e la filiera nel suo insieme. Ma una bambina e un bambino è nella scuola che trovano la prima occasione. Ricordiamocelo sempre. Quando la scuola non c’è, lo Stato non c’è. Le famiglie si aiutano, aiutando le scuole. A maggior ragione quando i minori, i giovani, sono diventati così pochi. E non basta restarlo a lungo per fare di un Paese uno Stato moderno, che innova, che crede nel passaggio generazionale dei valori e degli obiettivi, e che ha un futuro davanti a sé.

La disoccupazione giovanile e femminile viene combattuta anche con la sfida della formazione. C’è il programma di Garanzia Giovani che, così come è sviluppato dai Paesi membri dell’UE, richiede immediatamente, con lo scopo di evidenziare buone pratiche, un lavoro che le Regioni sottovalutano, e che alla fine nemmeno assolvono. Si pensi al tema degli abbandoni scolastici: quanto incide e quali strumenti per contrastarlo? A maggior ragione al tempo del Covid.

Imprese, associazioni, enti locali, cittadini, famiglie e scuole possono utilizzare il bilancio della formazione per valutare il proprio contributo al bene comune.

Nel discorso di fine anno, il Presidente Mattarella ha detto che «è il tempo dei costruttori», e ovviamente delle costruttrici. Qual è il ruolo della formazione nel compito di cui ha parlato il Presidente e quali sono le agenzie che si dedicano a questo obiettivo?

La formazione, declinata lungo le rotte della “libertà” e della “responsabilità”. La formazione del capitale umano e gli investimenti in infrastrutture del capitale umano, ci portano a una questione che affronteremo ancora: “gli indirizzi di studi”. Oggi accentuano le discriminazioni. Bisognerà arrivare a una scuola europea che li superi, consegnando una maggiore flessibilità che non porti mai più a rinunciare a priori a delle materie, come se queste fossero di “genere”, e di “censo”. Penso alle materie umanistiche alternative alle scienze, all’economia, alla programmazione, ormai soltanto in Italia.

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